Darkness Falls: “Qualcosa per la mente, qualcosa per il cuore e qualcosa per i piedi”

Dietro al nome Darkness Falls si cela un duo danese tutto al femminile formato da Josephine Philip, alla voce e alle tastiere, e Ina Lindgreen, al basso e alla chitarra. Il loro primo album Alive in Us è stato prodotto da Anders Trentemøller e la loro musica mescola vibrazioni sonore variegate sempre in bilico tra quiete e movimento, armonia melodica e irrazionale distorsione sintetica, per un sound sempre in continuo mutamento, dinamico e contemporaneo. In occasione dell’uscita del videoclip del nuovo singolo Hazy, diretto da Kamilla Bruus e Sara Nina Laub, e in attesa del prossimo album le abbiamo intervistate per farci svelare tutti i retroscena del loro personalissimo immaginario sonoro “in bianco e nero”, tra citazioni letterarie, visioni cinematiche e atmosfere misteriose.

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Iniziamo col parlare del vostro album Alive in Us. Quale è stato il ruolo di Anders Trentemøller nella realizzazione del disco?

Trentemøller ha curato la produzione dell’album. Lo conoscevamo da molti anni e un giorno gli abbiamo suonato alcuni brani e lui si è innamorato della nostra musica. È stato un grande piacere ed è stato molto stimolante lavorare con lui.

Come è nata invece la collaborazione con gli altri artisti presenti nell’album, come Kim Las che ha cantato il duetto con Josephine sul brano “Josephine”?

Kim è un altro nostro amico di vecchia data, che abbiamo conosciuto all’interno della scena musicale di Copenhagen. Ci piace tantissimo la sua voce e gli abbiamo così chiesto se aveva voglia di fare un duetto all’interno dell’album. Ha scritto il testo e così è diventata una canzone che parla di Josephine.

Sono stati inoltre realizzati differenti remix sia di Timeline che di The Void. In che modo ogni remix è riuscito a dare un valore aggiunto al vostro progetto?

È sempre divertente ascoltare le proprie canzoni attraverso il punto di vista di qualcun altro, e talvolta, il remix può funzionare meglio del brano originale e naturalmente a volte no (Ride n.d.r.). Abbiamo pensato che fosse fantastico avere dei remix di alcuni nostri brani e inoltre tutto questo a fatto sì che la nostra musica venisse ascoltata da nuove persone che non l’avrebbero mai ascoltata se non fosse stato per questi remix.

Da dove traggono ispirazione e quali significati si celano dietro il brano The Void?

Il testo di The Void è uno dei nostri brani preferiti dell’album. È ispirato al poeta Edgar Allan Poe. In generale traiamo spesso ispirazione da altre forme d’arte e dal cinema. Ci piace l’estetica dei vecchi film in bianco e nero, abbiamo visto un sacco di vecchi film noir e di Hitchcock. Entrambe amiamo i film di registi come David Lynch, James Jarmusch, Wim Wenders, Quentin Tarantino e Gus Van Sant. I loro film hanno avuto un impatto importante nella realizzazione dell’album.

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E del brano Hey!, che tra l’altro è stato arricchito da un video davvero incisivo, cosa ci dite?

Hey! é stata una delle prime canzoni che abbiamo scritto per il nostro album di debutto. Abbiamo sempre amato le atmosfere e le vibrazioni contenute all’interno del brano. Lo sentiamo molto nostro. Il video è stato diretto da Katja Filippo, che è anche la sorella di Josephine. Ha realizzato anche il video di The Void. È un grandissimo talento!

Il brano Even Though You’re With Another Girl, contenuto nell’album Into The Great Wide Yonder di Trentemøller, è stato scritto assieme a Josephine. Come è nata questa collaborazione?

Anders e io abbiamo spesso parlato di lavorare assieme e quando lui stava realizzando il suo ultimo album mi ha chiesto se avevo voglia di fare una collaborazione. È sempre un grande piacere lavorare con lui e io sono così felice di aver contribuito alla realizzazione di questo brano.

I vostri brani sembrano spesso avere un lato malinconico e misterioso. Cosa si nasconde dietro a questa sensazioni? Da dove deriva questo lato oscuro e più intimo di voi?

Le nostre influenze sono diverse perché vengono fuori da diversi ambiti della vita e della quotidianità, da ciò che ci circonda, dalla musica, dalla letteratura, dal cinema e dall’arte. Dal punto di vista musicale, ad esempio, abbiamo entrambe dei gusti molto eclettici. Troviamo ispirazione da differenti direzioni anche all’interno della musica stessa. Ci piacciono Joy Division, Nancy Sinatra, Jesus & Mary Chain, Sunn ((o)), i Beach Boys, Dirty Beaches, The Rapture, David Bowie, Nina Simone, Velvet Underground e la lista potrebbe continuare. Abbiamo comunque la sensazione di essere riuscite a creare un suono nostro. Potrebbe suonare come un cliché, ma per noi è quello giusto, perché al suo interno ci siamo noi stesse, con le nostre personalità.

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Parliamo del vostro ultimo brano Hazy. Come Kamilla Bruus e Sara Nina Laub hanno lavorato al video? Quali emozioni volevate suscitare nello spettatore?

Con Hazy abbiamo pensato fin dall’inizio che il brano doveva avere un video. Il video racconta una storia a sé stante, ma crediamo che catturi al meglio l’atmosfera polverosa e misteriosa della canzone. La canzone e il video vivono ognuno di vita propria, ma quando sono collegati tra loro, tutto acquista un significato più bello e poetico. Kamilla e Sara sono amiche di vecchia data che conosciamo da molti anni, fanno parte di questo grande gruppo di amici di Copenhagen dove ognuno si occupa di qualcosa in diversi ambiti creativi. Ci piace molto il loro lavoro. Abbiamo detto loro che avevamo intenzione di realizzare un video con Karsten Filippo (il padre di Josephine) che danza assieme a un’intera crew di ballerini. Loro hanno pensato che sembrava un’idea divertente e così abbiamo finito per lavorare assieme.

Potete darci qualche anticipazione sul vostro prossimo album? Come sarà?

Nella nostra musica c’è sempre qualcosa per la mente, qualcosa per il cuore e qualcosa per i piedi…Quindi sarà un grande mix di emozioni. Non vediamo l’ora che esca!