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4 maggio 2015 | Goddess Recordings | vcc.com |
Che la musica dei Van Cleef Continental celasse qualcosa di grandioso si era capito fin dall’esordio del 2009 – “Red Sisters”. Certo, quello fu un disco di transizione, farcito di pezzi costruiti e pensati da Andrea Van Cleef come “solisti” ed in seguito elaborati da due band diverse. Dopo l’Ep dell’anno scorso “Cleefhangers” e diversi cambi di formazione, oggi con “Unda Maris” ci troviamo al cospetto di una band nella sua forma definitiva.
Il nuovo lavoro, registrato per la prima metà in un fienile e per la seconda presso la Latteria Molloy, vanta la freschezza dell’opera in presa diretta. Sette brani che nobilitano lo Stoner nostrano mediante tutte quelle influenze che videro trionfare il genere sul finire dei novanta. Sullo sfondo il deserto Californiano, nelle orecchie la Psichedelia Fuzz implementata dal quel riffing di matrice Metal proprio di band storiche come Fu Manchu – Ascoltate “Drive” e parteciperete in prima persona all’incontro fra Scott Hill e Lemmy Kilmister Ndr – e Kyuss – Nella conclusiva “The Old World” aleggia il vento cosmico di “Space Cadet” da “Welcome To Sky Valley“. Mentre “Monte Altissimo” sembra un meltin’ pot fra gli Australiani Wolfmother ed i Q.O.T.S.A di Homme e soci. Mette tutto su disco la Goddess Recordings, e voi avete trovato pane per i vostri denti.