Svetlanas – Naked Horse Rider

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Film di spionaggio, cultura Russa e vodka. Passioni che accomunano la band, ed una ragione sociale che deriva dalle valvole Svetlana – usate per dare alle chitarre un suono più aspro, ed in origine montate sui bombardieri russi. Certo, probabilmente non saranno stati ibernati fino al 2008,  né tantomeno trattasi di spie psichiche addestrate al controllo del nemico mediante l’utilizzo della mente. Ma sicuramente, al netto di un’estetica (geniale), se parliamo di loro è per via dell’incendiario Hardcore-Punk di cui sono capaci.

Steve, Diste e Mr.Ginger sono la contraerea che si muove alle spalle del bombardiere Olga: una furia primigenia la sua, che andrebbe vissuta in prima persona per poterne giudicare l’efficacia. Dopo due album: uno omonimo del 2010 e “Tales From The Alpha Brigade” del 2013, tornano oggi per segnare la pagina più compatta e diretta della loro discografia. Lo fanno mediante un inglese dalla cadenza Russa, e tante bordate che prendono a piene mani dalla storia di un genere (Hardcore) che ha visto il proprio libero ed incontaminato proliferare negli eighties. I Fear come punto di riferimento, a corollario di veri e propri “schianti” Hardcore capaci di rievocare dapprima band come i GBH I Must Break You” senza però mai disdegnare un approccio chitarristico à la “Pig Champion” (Poison Idea) – “Sacrifice Your Orifice“. Reminiscenze dei primi DwarvesGo Fuck Yourself” – con cui han condiviso il palco nel recente tour Italiano, ricordate “Blood Guts & Pussy“? – e tendenza a portare il tutto verso una crudezza oggi inedita fra le band di punta nel genere. La miglior band Hardcore nostrana, oggi.