Lou Barlow – Brace The Wave

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A sei anni dall’ultimo lavoro solista “Defend Yourself“, Lou Barlow (già membro di Dinosaur Jr., Sebadoh e Folk Implosion) torna sulle scene con questo “Brace the Wave“, prodotto su etichetta Joyful Noise. Il 49enne artista di Dayton (Ohio) attraverso nove brevi e intensi brani ci riporta ad atmosfere intime e nostalgiche con il suo folk da viaggiatore emozionale solitario, grazie ad un disco che non ha nulla da invidiare al tanto apprezzato Emoh.

Brace the Wave nella sua intensa rivelazione è, infatti, il disco più intimista e personale di Barlow, il quale mette in musica i dubbi e le paure che contraddistinguono i cambiamenti della vita. L’album colpisce favorevolmente per le sue vibrazioni acustico-analogiche, che sanno tanto di “demo live su cassetta” da ascoltare sul vecchio stereo di tuo padre. È una produzione volutamente ruvida e grezza, realizzata in soli sei giorni. La chitarra di Barlow si infrange senza manipolazioni sulle pareti di una stanza vuota riempita dal calore di una voce sempre più simile a quella di chi sembra raccontarci le proprie confessioni. I testi, infatti, rivelano piuttosto chiaramente quanto fatti ed esperienze della propria vita personale siano stati fonte di ispirazione per il nostro Lou. L’ascolto è fluido e accogliente, come nella migliore tradizione folk/lo fi di cui Barlow è importante esponente e non risparmia picchi “rockeggianti”, anche in termini ritmici, su pezzi come “Moving“, “Wave” e “Boundaries“. Tra tutti i brani emergono la profonda “C+E”, dal testo poetico sussurrato a pochi centrimetri dal microfono – come se questo fosse il nostro orecchio – e la finale “Repeat“, dal titolo quanto mai azzeccato, ammantata dalla calda e informale voce di Barlow.

L’opera infatti, pur non avendo ambizioni artistiche particolari, è ben riuscita poiché manifesta una spontanea malinconia che rievoca chilometri di strade percorse e letti di motel sudici e scomodi. Brace the wave è un disco bello nella sua semplicità, caldo ed indubbiamente emotivo; una buona colonna sonora autunnale da ascoltare in quelle notti insonni nelle quali la testa corre ma il tempo si ferma. Allora riavvolgiamo il nastro della cassetta senza rimpianti, spegniamo la luce e aspettiamo con meno impazienza che arrivi l’alba.