Mogwai – Central Belters

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Nel music business per destinazione. La band scozzese rimane qualcosa di piacevolmente alieno, molto in linea con la cultura della loro provenienza geografica, cioè la Scozia. Già dal nome che, per loro stessa ammissione, rimane una citazione dal film classico “Gremlins” in attesa di partorire qualcosa di maggiormente creativo. I Mogwai nascono nel periodo di massimo fulgore del Britpop, ponendosi come alterità al conformismo musicale britannico degli anni novanta. Il loro genere si può definire qualcosa di successivo al rock. La loro crescita musicale però, ha seguito un percorso diverso da quello dei Radiohead o dei Doves, avvicinandosi più alle poetiche espressive dei Tortoise o degli Stereolab. Ma non va assolutamente interpretata come chiusura verso il panorama musicale circostante. Tutt’altro, come dimostrano le collaborazioni passate con band assai diverse d’impatto da loro come i Super Furry Animals.

Questa triplice raccolta, a distanza di due anni dall’ultimo album racchiude in modo esemplare tutti i mutevoli step della loro carriera, ad iniziare dall’ermetismo iniziale che si caratterizzava per i molti momenti strumentali, sino alla ripresa dell’aspetto vocale nei primi anni duemila, e al gustoso coinvolgimento dell’elettronica di più recente memoria e le scritture per il cinema. Così la summa della loro storia è raccolta in questi tre cd che compongono la raccolta. Pezzi come The Lord Is Out Of Control, Rano Pano, I’m Jim Morrison, I’m Dead, Devil Rides, Christmas Steps e Stanley Kubrick sono gemme di una carriera percorsa controvento e che ha ancora molto da scrivere. Dura e pura.