Marlene Kuntz – Lunga Attesa

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I Marlene Kuntz tornano dopo con un nuovo disco di inediti, La Lunga Attesa, anticipato dal singolo “Fecondità” e uscito il 29 Gennaio per Sony Music. Con questo disco la band di Cuneo recupera quel suono ruvido, fatto di chitarre distorte, atmosfere cupe, e suoni potenti che riportano alla mente direttamente gli esordi del gruppo – risalenti a ben 25 anni fa. Certo, il percorso di maturazione è facilmente riconoscibile, tesoro derivato delle esperienze musicali – in cui la band ha sempre manifestato una certa coerenza – di questo quarto di secolo. Oggi i Marlene Kuntz sono pronti a ripresentarsi con maggiore convinzione e vigore.

“Abbiamo scoperto che pestare in sala prove è ancora stimolante, è ancora eccitante, è ancora divertente, è ancora portatore di energie sane e in grado di entusiasmarci”

Le tematiche sono varie e mai banali. Dalle riflessioni semi filosofiche ed intimistiche sul proprio posto nel mondo – “Ma è così importante / 
quanto piccoli siamo noi?

 Siamo un accidente casuale
 / nell’ebbrezza universale 
/ Mio Dio..” (Lunga attesa) – ad analisi crude sulla realtà in cui viviamo: che ci anestetizza e fa di noi degli automi condannati alla mediocrità – “L’entusiasmo è un’agonia nella città mortorio/e lo stupore un’imprudenza da addomesticare” (La città dormitorio) –, fino al primo singolo del disco che esorta alla riflessione prima di esprimere una qualsiasi opinione, specie in una società in cui ormai chiunque si sente in “diritto” di esprimersi a priori, anche in maniera scomposta – “Fammi ascoltare il tuo silenzio/ prova a scoprire che puoi farlo parlare/ non c’è bisogno di farne una sentenza/ col tuo non dire potresti conquistare” (Fecondità).

La ricerca musicale negli anni ha tenuto il passo con l’attenzione per i testi, e la direzione non è mai stata quella di proporre riff orecchiabili che restassero impressi, o slogan da imparare a memoria.

Un disco quindi che richiede ascolto e probabilmente anche un giusto spirito per entrarci dentro. Difficile ipotizzare quale sarà il suo impatto sul “giovane” del 2016 che non abbia vissuto a spese proprie cosa sia stata la musica rock in Italia negli anni 90; lontano dagli ambienti “mainstream” e “social” che condizionano la cultura musicale oggi, anche quella rock.

Certo con questo disco i Marlene confermano di non voler scendere a compromessi, di essere consapevoli della strada fatta – “Tutta una vita passata a combattere Come i fantasmi, le copie, le ambiguità E ora son qui che riesco bene a comprendere, che la vicenda la sua complessità miserevole” – (Sulla strada dei ricordi). “Lunga Attesa” è stato registrato e mixato da Riccardo Parravicini al MAM Studio di Marene (CN) e masterizzato da Giovanni Versari a La Maestà Mastering di Tredozio (FC). Supervisione al suono di Riccardo Tesio.

Prima dell’uscita del disco i Marlene avevano anche lanciato una sfida molto singolare ai fan: musicare la title track del disco partendo dal solo test. Le varie versioni sono state postate e votate tramite i più diffisi canali social e le tre band che hanno ottenuto maggiori consensi potranno aprire una data del tour con la loro versione del brano.

Altra chicca per i fan: Il 17 febbraio è uscito nei cinema “Marlene Kuntz. Complimenti per la festa“, un film diretto da Sebastiano Luca Insinga,che celebra i Marlene Kuntz, a vent’anni dal loro album di debutto “Catartica”. Una raccolta di video d’archivio, alternati da interviste più recenti e spezzoni di quotidianità nella Cuneo dove tutto iniziò e dove tutto continua. Magistralmente.