Un Teatro degli Orrori forte e intenso quello di sabato sera al Sonar Live di Colle Val d’Elsa.
Un live ricco, due ore di vero spettacolo fra rock duro e momenti di riflessione sottolineati attraverso la voce e le parole di un Capovilla carico e impegnato; confermatosi grande interprete odierno.
Le chitarre di Gionata Mirai e Marcello Battelli, il basso di Giulio Ragno Favero, la batteria di Francesco Valente e le tastiere di Kole Laca, sono l’amalgama esplosiva, tra adrenalina, emozioni e anche lacrime del pubblico.
Il Teatro apre con “Disinteressati e indifferenti”, per proseguire in un crescendo con “La paura”, “Cazzotti e suppliche”, “Benzodiazepina”. Tra gli altri brani “Lavorare Stanca” e “Genova” – per non dimenticare la violazione dello stato di diritto ad opera di una vera e propria violenza militare.
In chiusura la toccante “Slint” e il suo sottilissimo raggio di luce, gettano quello spiraglio vitale necessario per sperare ancora nell’umana progenie. Capovilla non si è risparmiato, fra stage diving e riflessioni, la band ha picchiato durissimo e “L’amore non si pretende, non è un diritto. L’amore è un dono”.