Methyl Ethel – Oh Inhuman Spectacle

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Lavoro molto interessante quello di questa band nata a Perth (Australia) nel 2013 per volere del suo leader Jake Webb. Il nuovo Oh Inhuman Spectacle sviluppa e affina alcuni elementi già presenti nel precedente Ep Teeth del 2014. Il suono risulta di conseguenza molto più coeso, compatto e maturo, con una produzione attenta che rende l’ascolto in cuffia particolarmente indicato.

Pensando a Perth oggi, la nostra mente viaggia soprattutto a band come: Tame Impala e Pond. Va detto, qui non siamo esattamente in questi territori musicali, bensì verso un pop sostanzialmente chitarristico, comunque screziato di neo-psichedelia, notturno, molto riverberato e attento a una certa spazialità sonora che diventa elemento fondamentale. Non vorrei banalizzare usando i soliti termini per cercare di definire qualcosa che ha soprattutto una valenza emotiva e andrebbe semplicemente ascoltato. Dico questo perché la musica dei Methyl Ethel è ricca di variegate suggestioni sonore che potrebbero portare a citare moltissime definizioni e periodi musicali che finirebbero per essere sicuramente superficiali e talvolta privi di senso. Detto ciò, dalle prime note di Idée Fixe le coordinate già indicate sono comunque da subito ben chiare, e si dipanano attraverso il muro sonoro di Shadowboxing e a quel gioiello melodico in “flusso di coscienza” intitolato Rogues.

In definitiva passando in rassegna le dodici tracce dell’album, comprese la contagiosa Twilight Driving e la conclusiva Everything As It Should Be – su cui regna l’ombra dei Radiohead –, ciò che rende molto piacevole Oh Inhuman Spectacle è la sua coesa varietà ed il generale senso di resa (nell’accezione à la Eno) che sprigiona durante l’ascolto a cui spesso non è facile sottrarsi. Insomma, Oh Inhuman Spectacle è la chiara dimostrazione di un buon disco pop, con qualcosa in più – e proprio questo qualcosa a non essere assolutamente secondario. Bravi!