Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
01/04/2016 | x2 recordings | petshopboys.uk |
La musica da club è stata la loro svolta: una sterzata secca iniziata dopo lo stallo di Elysium del 2012, disco che risultò ridondante e dai toni bassi. Questo cambiamento di direzione ha un nome e si chiama Stuart Price, noto produttore britannico che ha indirizzato il duo londinese ad un nuovo clubbing, dal cui flusso nasce anche Super.
Risulta chiaro come l’onda danzereccia di Electric (2013) originata proprio dalla collaborazione col noto dj e producer abbia rappresentato una rottura, ed abbia trascinato la successiva odierna produzione di Neil Tennant e Chris Lowe verso sonorità elettroniche molto pop, che si discostano parecchio da quelle più sporche degli anni ’80 ed accolgono in maniera colorata e caleidoscopica un sound molto più anni ’90. Non si tratta assolutamente di una loro rivisitazione o di un ridimensionamento, ma di una reinterpretazione ed autoelevazione ad icona pop attuale, come loro stessi fecero proprio con il loro singolo di debutto West End Girls nello scenario della musica per le masse dell’epoca.
Elettronici si, e ne sono testimonianza “Pazzo!” – una traccia dance di Fatboy Slimiana memoria -, “Inner Sanctum“, “Say it to me” e “Burn“, in cui non si perde l’avvicendamento caratteristico tra bassi – sicuramente più incisivi di quelli a cui i soliti Pet Shop Boys ci hanno abituati – e synth pop-dance. Ma non manca la componente meditativa sempre presente tra i tratti essenziali delle loro tracce e in genere dei loro dischi: “The Dictator Decides” e “Sad Robot World” invitano a riflettere su condizioni della modernità sociale capitalistica, nel primo caso oppressiva (riferimento all’attuale panorama geopolitico) e nel secondo caso riferita ad una decadenza sentimentale e a valori umani sempre più tendenti al superficiale e ad una subordinazione rispetto ad una frenetica ricerca di apparenze.
Super rappresenta la volontà di innovazione e di influenza che ancora riescono ad esercitare all’interno della cultura pop, senza scendere a compromessi drastici e mantenendo una loro dignità morale ed artistica.