La corsa dei candidati americani verso le presidenziali si fa sempre più agguerrita, e si avvicina alle battute finali. Quale sarà il cavallo dei democratici? Quale invece quello dei repubblicani? Ted Cruz, sconfitto nello stato dell’Indiana, ha ormai abbandonato le primarie, favorendo così l’ascesa di Donald Trump, che fra una sparata e l’altra non si è risparmiato nemmeno di omaggiare la memoria di Benito Mussolini (gasp!), mentre persiste il duello democratico fra Hillary Clinton e il filo-socialista Bernie Sanders, anche se i sondaggi favorirebbero l’ex first lady.
E che è successo? Siamo forse diventati un sito che si occupa di politica internazionale? Certo che no. Non ancora perlomeno. Volevamo solo raccontarvi di come qualche giorno fa, o meglio lo scorso lunedì, Eddie Vedder abbia deciso di modificare, in occasione di un concerto coi suoi Pearl Jam, le liriche del brano “Wishlist”, tratto dall’album “Yield” del 1998, tanto per mettere in chiaro il suo punto di vista riguardo le elezioni presidenziali. E quindi, traducendo:
“Fanculo Donald Trump. Sembra che il suo pene si rimpicciolisca ogni volta che dice “grandioso”!”
“Mi piace Hillary, ma il mio cuore sta con Bern (Bernie Sanders)!
“Tutti voi giovani elettori, è tempo che veniate ascoltati! Vi prego, non fermatevi, non arrendetevi!”
Una vecchia storia, quella dei reazionari che compensano con le smanie di potere la scarsa dotazione genitale. Ma funziona sempre. Tu chiamalo, se vuoi, sessismo democratico.