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3 Ottobre 2016 | argonauta records | bandcamp | ![]() |
Nato da più costole di gruppi come Antea, Litium e Stone Smokers, il progetto tutto italiano NAAT si muove su coordinate ben precise, partendo dal Post-Core metallizzato di matrice Neurosis e andando via via ad abbracciare tutto quello che di “genere” è stato prodotto in venti anni di Heavy Music.
Interamente strumentale e con un taglio quasi “cinematografico” – da film post atomico –, la chiave di lettura di questo esordio omonimo risiede principalmente nel brano conclusivo “T’mor sha“. Infatti il brano rappresenta una vera e propria “Bignami-song” di oltre dieci minuti, in cui i quattro genovesi ci raccontano quanto i riferimenti musicali da loro presi in considerazione non siano solo una questione di numero ma anche di qualità. Il susseguirsi di “episodi” in esso contenuti vengono ragionati ed assemblati con estrema naturalezza, passando da momenti iniziali più incalzanti per poi catarticamente “spegnersi” e adagiarsi nel silenzio. Una sintesi perfetta insomma.
Detto questo, c’è da dire che i non pochi pregi di questo album vanno inevitabilmente a collimare con i derivanti limiti, ovvero: se da un lato la band riesce da un punto di vista strettamente tecnico-formale ad interagire con il vasto linguaggio Post-Core centrando l’obiettivo – mediante un dialogo diretto e di sintesi –, dall’altro non si può escludere la tesi per cui il tutto non riesca ad essere supportato da un songwriting che allontani in qualche modo lo spettro del deja-vu.
I NAAT conoscono e bene la musica che propongono, entusiasmandoci in un continuo ed interessante contrasto di parti che sfocia in certo Sludge Psichedelico-tribale in odore di Isis (“Dancalia“) e nell’isolazionismo Post-Industrial di “Bromo“. “Falesia” posiziona invece le chitarre a metà strada tra Cave-In e Dredge, mentre l’ombra vigile e presente di Cult Of Luna e dei maestri Mastodon funge da linea guida: ma non al punto da spingere l’ago della bilancia verso un giudizio più alto della sufficienza. Tanta carne al fuoco, rimaniamo vigili.




