M¥SS KETA – Carpaccio Ghiacciato

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Estate con vista sul Buddha Bar. I soldi prelevati al Banco Desio di corso Buenos Aires (Milano), e poi via a caccia di emozioni nel Mediterraneo. Ché se la maschera se la mettono “grandi artisti come Batman e Robin” è giunto il momento anche per KETA (Mina?!) di raccontarci le sue scottanti verità marittimo-vacanziere: cosa possibile solo con il viso coperto, ovviamente.

Anagrafe sconosciuta, età reale compresa, ma riconducibile – almeno per quanto riguarda la maschera, il personaggio –, a quella d’oro del biscione; quando Craxi si beccava monetine in testa. A conferma della tesi sono presenti tutti quei tag didascalici sullo slang e le velleità di una certa fascia di reddito, perennemente splendida, positiva per natura: grazie al cazzo, viene da dire.

Lei ci gioca, e lo fa bene. La sua voce è perennemente sexy, talvolta soffusa e capace di riportare alla mente la Selen televisiva negli spot Meneghetti – dalla trasmissione “Ciro Il Figlio di Target“. I suoi sono riferimenti orgogliosamente sbandierati che spaziano dalle reti Mediaset al Gabibbo, dagli eighties, tutti bamba e Courmayeur, fino ai valori Demo-Cristiano-Cattolici: una parata di visioni che non esclude la famiglia Agnelli, Caterina Caselli, Amanda Lear, Antonio Ricci in contrapposizione a David Lynch ed Enrico Ghezzi. «Blob è l’arte nella televisione attuale. Un po’ come Striscia la Notizia, a suo modo» dirà, il gioco è questo.

«Vieni a rilassarti gioia»

L’antifona, ben architettata, la si intuisce fin dal primo singolo, scritto rigorosamente in Caps Lock – altra boutade pronta a sottolineare la risma becero-boriosa di certi approcci –, “XANANAS”. Però, il singolo è un piccolo trionfo. Grazie anche ai suoni di Populous, e ad un video didascalico. Girato interamente sulle spiagge splendidamente tossiche di Rosignano (Livorno) – l’effetto caraibico è dovuto agli scarichi di carbonato di calcio dell’industria Solvay –, riporta alla mente una Formentera drogata che sfida la vicina Ibiza e suon di antidepressivi e lounge da Café del mar: solo che anziché guardare il tramonto, o gli yacht che si piazzano davanti, il quartetto di porta Venezia traspone tutto in chiave quasi mistica. Lei sacerdotessa prosperosa: «La prima donna a dire la mèssa».

I Synth di Riva in “Courmayeur” ricordano certe CSS imbevute d’ironia, ed il passaggio in cui la M¥SS declama “Vado a Courma con la cumpa” (con un trasporto mirabile) ci catapulta direttamente in un film dei Vanzina. Unusual Magic le fornisce invece la musica giusta per “Mediterraneo“: roba da masticare in riva al mare brandendo un Mai Tai, lasciandosi scompigliare i capelli dalla brezza di Santorini mentre scimmiottiate le gesta della classica stronza, croce e delizia della nostra diva in mascherina anti smog.

Il vostro Ep estivo.

Data:
Album:
M¥SS KETA - Carpaccio Ghiacciato
Voto:
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