De Gregori Francesco, Marini Giovanna – Il Fischio Del Vapore

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Non è facile valutare un disco come questo “Il fischio Del Vapore”, non è un album comune che possiamo valutare dalla bellezza dei testi , dall’originalità dei medesimi e della musica insomma tutti quei parametri (anche più o meno personali) che adoperiamo per commentare\valutare un disco. Questo perché questa opera è una raccolta di canzoni popolari italiane (alcune quasi del tutto dimenticate) riproposte in chiave molto classica,insomma si tratta di un vero viaggio a ritroso alla scoperte delle radici della musica popolare italiana. Inoltre proprio per il fatto che si tratta di canzoni molto antiche ,risalenti al periodo dei nostri nonni, esse hanno una forte connotazione politica ben definita. Esse parlano di partigiani, resistenza, soprusi,ingiustizie, coraggio e voglia di rivincita; Qui troviamo “Sacco e Vanzetti”, “Saluteremo il Signor Padrone”, “Bella Ciao”, “L’Attentato a Togliatti”. Non solo politica comunque, ci sono anche canzoni che ci riportano a una realtà italiana antica e attuale al tempo stesso come “ Il tragico naufragio della Nave Sirio”, “ I Treni Per Reggio Calabria”, ma anche canzonette apperentemente sensa senso che han no comunque un valore storico importante perchè fotografano bene il modo di vivere e oensare di allora. Un disco simile va valutato soprattutto per il suo valore culturale. Personalmente ritengo che nei canti popolari di ogni nazione risiedano i veri sentimenti del popolo, perché il popolo li ha creati; Attraverso di essi possiamo rivivere momenti della nostra storia che la società moderna tende a farci dimenticare, queste storie sono tutte tratte da fatti realmente accaduti e questo gli da un valore ancora maggiore perché ci fa capire quanto i nostri antenati hanno dovuto lottare per regalarci i diritti e il benessere di cui oggi tutti noi usufruiamo. La storia può essere interpretata, gli accadimenti politici che l’hanno caratterizzata spesso variano a seconda dell’orientamento politico di chi ce la racconta, mentre i canti popolari rappresentano bene ciò che la gente pensava, essi venivano intonati nei campi, nei viaggi, nelle feste sono la vera voce del popolo. Per tutte queste ragioni ritengo che un disco come questo valga la pena di essere sentito indipendentemente dalla nostra idea politica ( se l’abbiamo), fanno parte del passato che ci accomuna come popolo italiano. Le canzoni poi sono interpretate molto bene, le voci sono le vere regine del disco e quasi tutti i brani vengono cantati assieme da Francesco e Giovanna con grande trasporto e partecipazione. Proprio sui due artisti vorrei infine spendere qualche parola: Giovanna Marini è una artista a torto dimenticata dall’industria musicale italiana, da tantissimi anni canta le sue idee con una voce molto bella ( anche se forse un po’ monocorde) senza indietreggiare di un millimetro, forse è proprio questo il motivo per cui viene snobbata… Francesco De Gregori è uno dei più grandi cantautori nostrani, al suo attivo ha numerosi successi e un disco come questo gli rende onore: Egli ripercorre la strada che in passato gia altri songwriter ( tipo Bob Dylan e De Andrè) avevano intrapreso, va alla riscoperta delle sue radici sfidando il mercato e le sue regole, rischiando anche di deludere una fetta del suo pubblico ma evidentemente sentiva l’esigenze di rendere giustizia a queste canzoni ormai dimenticate. Una iniziativa di questo genere gli rende senza dubbio onore, ma da uno come Francesco ce lo potevamo aspettare perché il coraggio non gli è mai mancato. Tirando le somme ritengo che una operazione così coraggiosa e culturalmente importante vada supportata da tutti gli amanti della vera musica, quella suonata col cuore,la musica della gente e della terra, 14 canzoni per ricordarci chi siamo e da dove veniamo.