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Premetto: Voglio valutare questo disco per quello che vale e che rappresenta, senza considerare l’operazione di raschiamento del barile che le major stanno facendo con le grandi band del passato. Detto questo spaziamo subito il campo da ogni dubbio: Questi 3 cd sono fenomenali. Per la prima volta ci vengono offerti i Led Zeppelin dal vivo (in versione ufficiale ) davvero in forma e con concerti interi o quasi. Nulla a che vedere con il mediocre “The song remains the same” o con “BBC Sessions” che era più che altro una compilation di brani presi da vari trasmissioni del network. Questi due sono stati fino ad ora gli unici due prodotti live ufficiali del dirigibile. Altrimenti si era costretti a dirottarsi sui moltissimi bootleg presenti sul mercato (tra l’altro per la maggior parte fatti davvero molto bene). La mancanza di materiale live dei Led Zeppelin è per anni stato imputato a una sorta di mania di Jimmy Page di non pubblicare materiale ufficiali, egli è un grosso collezionista di bootleg della sua ex band e ha sempre preferito questo tipo di pubblicazioni, forse per alimentare l’aura di mito che ha sempre circondato gli zeppelin. Di sicuro il motivo non è la mancanza di materiale visto che i 4 hanno suonato moltissimo in quasi ogni parte del mondo. Ora questo triplo live colma questa lacuna offrendoci i Led Zeppelin all’apice della carriera, le registrazioni risalgono infatti al 1972 e riguardano i concerti tenuti a Los Angeles e a Long Beach. Il primo cd contiene 10 canzoni tra cui i classici “Starway To Heaven”, “Black Dog”, “Immigrant Song”, “Going To California”, tutti in versione molto belle anche se piuttosto simili agli originali anche come durata. Qui trovismo i Led Zeppelin nella loro forma più hard-blues. I successivi 2 invece ci presentano il dirigibile nella sua dimensione più psichedelica, troviamo infatti una “Whole Lotta Love” jammata (fenomenale Bonham in questo brano) della durata di circa 23 minuti in cui i nostri riprendono anche “Boogie Chillum” (uno dei cavalli di battaglia di John Lee Hooker) e “Lets’s Have a Party” (uno dei brani più coverizzati di sempre). Ma anche i 20 martellanti minuti di “Moby Dick” praticamente un unico incredibile travolgente assolo di batteria di quel genio delle pelli che è stato Bonzo; i 25 di “Dazed and Confused” con Plant che grida e geme come solo lui sapeva fare e Page che tira fuori dalla sua chitarra suoni a dir poco allucinanti che vanno poi a riprendere le melodie orientali tanto care a Robert. Inoltre non ne sono sicuro ma in certi passaggi credo che il vecchio Jimmy usasse un arco, il booklet purtroppo non mi viene in soccorso. Molto suggestiva anche la conclusiva “Bring It on Home/Bring It on Back” (di Willie Dixon) con una grande prova di Plant all’armonica.
Finalmente dopo tanti anni abbiamo la possibilità di sentire un disco dal vivo ufficiale che testimonia la grandezza live di questa storica band; Il suono è fantastico la performance che i nostri ci regalano di prima grandezza. In questi 3 cd ci trovate tutto il meglio dei Led Zeppelin, dalle sfuriate hard-blues alle divagazioni psichedeliche. Un triplo live davvero impedibile per tutti gli appassionati e non solo.