Allman Brothers Band – At Fillmore East [Deluxe Edition]

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Quando si parla di musica ognuno di noi ha i propri gusti e le proprie preferenze che dipendono da molti fattori, ma ci sono dei rari dischi che esulano da tutto questo; sono opere monumentali per bellezza e importanza. Capolavori assoluti riconosciuti all’unanimità. Tra questi pochissimi album ,che non dovrebbero mancare in ogni collezione rock che si rispetti, c’è sicuramente “At the Fillmore East” della ABB. Questo è forse, per molti senza forse, il più grande doppio (inteso come due LP) live di tutti i tempi. L’essenza del vero concerto rock è tutta qui dentro, ci sono passione, sudore, improvvisazione, tecnica, grinta e genio allo stato puro. Per decenni questo disco è stato il metro di paragone con cui doveva confrontarsi ogni live album (assieme a Live Dead) e ben pochi sono riusciti a reggere al confronto. L’importanza di questo live è enorme per diverse ragioni: è stato uno dei primissimi doppi dischi dal vivo, inaugurando la miglior stagione di sempre per ciò che riguarda i live album. Il suo grande successo ha spinto tutte le band migliori del momento a considerare il doppio live come una prova di maturità. Esso ci da inoltre la possibilità,purtroppo unica, di sentire il grandissimo Duane Allman nella sua versione migliore. La prima edizione del disco conteneva 7 tracce di quel mitico concerto che lanciò la ABB alla conquista del mondo e fece conoscere il southern rock al grande pubblico. Ora, finalmente, la versione deluxe ci permette di ascoltare per intero questo incredibile concerto. Le 6 canzoni aggiunte non sono però degli inediti ma brani che erano gia apparsi su altri album degli Allman e francamente questo lascia un pochino l’amaro in bocca. Chi possiede la discografia intera , o comunque gli album migliori, della band dei fratelli Allman avrà l’unico vantaggio di poter sentire le canzoni ,rimasterizzate, tutte assieme , e nell’ordine originale della set list, senza nulla di nuovo. Ciò non toglie che il valore del disco è assoluto, la sola “Mountain Jam” (presente in Eat a Peach) vale il prezzo del disco: 34 minuti di pura improvvisazione strumentale tra rock, blues e jazz con un assolo di batteria interminabile a cui ne segue uno chitarristico da lasciare senza fiato : Ma anche i 23 minuti di “Whipping Post” non scherzano affatto tra duelli chitarristici da antologia e una prova devatstante della sezione ritmica guidata dal basso magico di Oakley: Duane Allman è stato un chitarrista unico capace di miscelare in modo splendido vari generi e la sua spalla Dickey Betts gli era inferiore davvero di poco. I due rappresentano forse la miglior coppia di chitarristi rock di sempre e in questi due brani possiamo apprezzare tutto il loro talento e la loro natura “jammistica” tra duelli continui e assoli mozzafiato. Gregg Allman gia allora era un cantante coi fiocchi e la sezione ritmica composta da Berry Oakely (che morirà un anno dopo Duane), Butch Trucks e Jaimoe è stata una delle più potenti, variopinte e fantasiose di sempre. Insomma per chi non la conoscesse la ABB (in questa formazione) è stata una band gigantesca e per rendersene conto basta ascoltare uno qualsiasi di questi 13 brani. Prendiamo ad esempio il grande classico di T-Bone Walker “Stormy Monday”: esecuzione perfetta, improvvisazioni magistrali e la slide di Duane che va diritta sulla luna per ritornare tra noi solo al termine di questi incendiari 9 minuti. Indimenticabile “In Memory of Elizabeth Reed” dove esce prepotentemente tutto l’amore per il jazz di Betts (autore del brano) e l’abilità della band negli arrangiamenti. “Straesboro blues” (di Blind Willie Mc Tell) è un blues sanguigno e tirato come pochi con la voce di Gregg sugli scudi e la slide di Duane tagliente come un rasoio. Tra i brani “nuovi” c’è la chicca di “Drunken Hearted Boy” in cui appare in veste di ospite l’autore stesso del brano Elvin Bishop (questa canzone fino ad ora era presente solo nel box set Dreams) alla voce e chitarra. Merita una segnalazione anche “Trouble no More” un blues di Muddy Waters (anche questo presente in Eat a Peach) trai più belli e meno conosciuti che la ABB proietta verso vette inarrivabili per chiunque altro.
Due parole anche sulla confezione del cd davvero ben fatta con un booklet molto ricco in cui sono presenti interessanti note storiche e rare foto dell’epoca.
“At the Fillmore East” è un disco fondamentale di una bellezza disarmante. Su questo livello ci sono ben pochi album dal vivo, è il manifesto di una stagione irripetibile del rock quella delle improvvisazioni e dei grandi doppi live. Assieme a Live Dead, Rock of Ages,Waiting for Columbus e pochissimi altri va diritto nell’olimpo degli album live più belli di tutti tempi. Se amate il vero rock non potete non possederlo, questa è musica che va direttamente al cuore con una potenza e un feeling davvero unici.