Hiatt John – Bring the Family

Acquista: Data di Uscita: Etichetta: Sito: Voto:

Quando esordì verso la metà degli anni ’70 John Hiatt si impose subito come uno dei rocker più interessanti del panorama USA. John come molti dei musicisti nati musicalmente nei primi ’70 (due nomi a caso Springsteen e Mellencamp) ha sia la grinta del rocker di razza che la creatività e la sensibilità del cantautore .Un talento cristallino che però non lo portà a raggiungere un vero successo commerciale. Dopo circa un decennio di comunque onorata carriera John, a causa di gravi motivi personali, cade in una bruttissima crisi depressiva che lo spinge alla dipendenza da alcool e droghe. Quando sembrava che ormai la sua carriera, e la sua vita, fossero ormai arrivate ad un vicolo cieco ci pensa il suo grande amico Ry Cooder a rimetterlo in pista. Ry gli sta vicino, lo accudisce e lo assiste riportandolo piano piano verso la musica. “Bring The Family” rappresenta proprio questo momento ed oltre ad essere il capolavoro indiscusso della discografia di Hiatt è anche uno dei migliori lavori in assoluto del rock americano dell’ultimo ventennio. Inoltre questo album spinge John verso un nuovo universo musicale avvicinandolo sempre più alla musica del sud. “Bring The Family” è un disco che parla di amore ma lo fa in modo diretto e genuino, le canzoni che lo compongono sono una serie di short stories di grande impatto. Il suono è un mix micidiale di rock, blues, soul e R&B che si fondono in queste 10 splendide ballate. Ad accompagnare la voce sempre più nera di Hiatt ci sono 3 musicisti semplicemente fenomenali come Ry Cooder, Nick Lowe e Jim Keltner. “Memphis In The Meantime” apre le danze con un classico suono southern rock polveroso e rude con una chitarra dura al punto giusto, la batteria in levare e una splendida melodia segnata dalla voce nera come il petrolio di John. Grandissimo inizio. “Alone In The Dark” si apre con la magica slide di Ry che guida una ballata rock notturna e dura. Hiatt tira fuori una prova vocale delle sue mentre il fido Cooder segna tutta la song con i suoi brevi e ficcanti incisi di classe superiore. “Thing Called Love” alza notevolmente il ritmo: la sezione ritmica pesta da manuale, Cooder graffia da par suo e John spiega la sua voce sulle onde di una rock song marchiata di R&B davvero irresistibile. “Lipstick Sunset” è invece una dolcissima ballad elettroacustica di chiara ispirazione sudista: dolce e malinconica la melodia che va diretta al cuore. Da incorniciare la slide di Ry Cooder che guida la canzone come solo lui sa fare mentre l’acustica di John lo asseconda alla grande. John Hiatt e Ry Cooder hanno formato una delle coppie meglio riuscite del rock americano e questa favolosa canzone ne è la dimostrazione. Questo è il momento più intenso dell’intero album infatti ad una ballata splendida ne segue una altrettanto bella: “Have A Little Faith In Me” è una ballad pianistica davvero struggente, John Hiatt ci regala una prova vocale da soulman di classe, oltre a lui al giorno d’oggi c’è solo un altro bianco che sa cantare in questo modo, il suo nome è Willy indovinate voi il cognome…
“Thank You Girl” ci riporta in territori con alta gradazione di ottani; ritmo sostenuto e tanto ritmo con il leader davvero indiavolato alla voce. Si prosegue con “Tip Of My Tongue” ed è ancora una grande ballata con la coppia Cooder Hiatt che regala emozioni in quantità industriale. “Your Dad Id” è invece un midtempo al ritmo di country ed R&B di quelli che al nostro riescono sempre tanto bene. John Hiatt è nativo di Indianapolis ma ha la musica del sud nelle vene e lo si sente. “Stood Up” riprende la formula vincente del disco vale a dire quella delle ballad elettroacustiche. Il risultato è ancora una volta sensazionale. “Learning How To Love You” chiude il disco. Ennesima splendida ballata questa volta condotta totalmente dalla chitarra acustica e dalla voce meravigliosa del nostro. “Bring The Family” è un disco perfetto: 10 canzoni di grandissimo spessore che sanno regalare emozioni genuine di quelle che solo i grandissimi del rock trasmettere, in più suonate da una band davvero strepitosa. Se amate il rock americano non potete certamente farvi scappare questo meraviglioso disco.