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Giorgio Canali esce con il nuovo lavoro dei PGR ma non solo, un pò a sorpresa mi ritrovo tra le mani questo “Giorgio Canali e Rossofuoco”, un album così perfettamente rock da far venir venire i brividi. Abbandonata ormai la lingua francese, Giorgio e i suoi Rossofuoco si presentano con questo album dalle venature che sfiorano perfino il punk più raffinato, dalle chitarre pulite e dai testi originali. Preparatevi quindi a un viaggio di 168km in caduta libera, 40 minuti nel vuoto in compagnia della sua voce un pò particolare resa roca, forse, dalle troppe sigarette, un volo alla velocità di 70 metri al secondo in attesa di un botto, un botto che non vi farà rimanere assolutamente delusi ma, anzi, innamorati di un disco così, un pò perfetto, un pò romantico, un pò cinico ma sempre così terribilmente rock. Uno scambio di momenti diversi che passano dal ritmo più calmo delle strofe di “precipito”, brano così ironico che appare quasi affine ai temi toccati dall’ultimo Bersani in “Cattiva”, a quello con attitudine più simile ai vecchi CCCP di “No Passaran”, dotato della sottile critica sociale che permea gran parte dei testi di Giorgio. Ci sono poi pezzi originali e trascinanti come “Mostri sotto al letto” da cui non è facile staccarsi, oppure canzoni d’amore come quella un pò anomala di “Questa è una canzone d’amore” oppure quella più tradizionale di “Questa no” accompagnata da una coda strumentale affascinante e sonica. Piccola dedica agli amici Noir Dèsir è “Rime con niente” dove il testo riprende alcune frasi di Bertrand Cantat. Coriandoli di parole a tratti saccenti e irriverenti dettate dalla sua anima un pò francese, note colorate di Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti (ed è proprio con l’ettichetta di questi ultimi, la Tempesta, che esce questo album) e dei sopra citati Noir Dèsir, compongono questo album vario e davvero spettacolare. Ora che i Rossofuoco sono diventati una realtà vera e importante della scena italiana e che Giorgio Canali non ha fatto che confermare il suo talento con il suo fare un pò distaccato alla De Andrè, non resta altro che perdersi in questo volo, precipitando dentro una delle migliori produzioni dell’ultimo periodo.