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Che strano e oscuro disco è questo. Due inglesi semi-sconosciuti, elettronica primordiale, sperimentazione pura alternata a sprazzi melodici. Molto artigianale, in effetti: qualcuno lo definirebbe LO-FI, per usare un termine attuale. Piccolo particolare: il disco è uscito quasi 25 anni fa, nel 1979, per la precisione. Thomas Leer e Robert Rental; una facciata ciascuno, molto diverse tra loro, ma accumunate da una grande passione per la musica elettronica, non c’è dubbio. Tutti i brani sono a nome Leer & Rental, ma in realtà l’album è decisamente frazionato in due parti, che vivono di luce proria.
Il Lato A vede protagonista Thomas Leer: 5 cinque brani decisamente particolari, una sorta di strano pop cibernetico e corrosivo. Vengono in mente Fad Gadget, Kraftwerk, ma anche Human league, cose del genere. Leer canta con intonazione corretta, e le melodie sono a tratti decisamente accattivanti. Il tutto in un ambito di suono decisamente “malato”: Leer è sì uno sperimentatore, ma in queste canzoni emerge una vena Pop ed un gusto per la melodia veramente particolare. L’iniziale ATTACK DECAY è molto bella, pura melodia con sferzate al vetriolo. MONOCHROME DAY e la successiva DAY BREAKS.. sono due pezzi cantati con voce robotica, su uno sfondo di sonorità elettronico-industriali. Le conlusive CONNOTATIONS e FADE AWAY sono due brani sperimentali e metallici; Leer canta canta con voce da oltretomba.
Il lato B, ad opera di Robert Rental, è tutta un’altra storia: solo strumentale, entriamo in un mondo di musica elettronica oscura e bituminosa. sonorità industriali, onde sonore dallo spazio profondo. E’ chiaro che Rental fa riferimento a due grandi maestri come K. Shulze e B. Eno, ma questi quattro brani sono pieni di intuizioni geniali. Impressionante, a tratti, la somiglianza con alcuni momenti del recente album dei RACHEL’S : SYSTEM-LAYER, con oltre 20 anni di anticipo, naturalmente.
INTERFERON è bellissima e inquietante, ma anche la seguente SIX A.M. ipnotica ed eterea. THE HARD WAY e la conclusiva PERPETUAL sono due brani alieni e corrosivi.
In definitiva un grande album di musica elettronica, come se ne sentono pochi.