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La recente ristampa in CD della colonna sonora originale del film Nosferatu, mi dà l’occasione per parlare di questo grande capolavoro. Spesso, nella storia del Cinema, è capitato di vedere grandi film associati a grandi colonne sonore; in questo caso, siamo di fronte ad uno di quei dualismi che definire prefetti, è forse poco. Perché,
se la tetra e sconvolgente bellezza del film di Herzog è nota ed evidente, il soundtrack ad opera di Florian Fricke/Popol Vuh, non è certo da meno.
I Popol Vuh, nacquero in Germania alla fine degli anni 60 da un progetto di Florian Fricke, musicista-compositore di indubbio talento creativo. Fin da subito, i Popol Vuh, si distinsero dagli altri gruppi del Rock-elettronico tedesco:Amon Duul, Can, Tangerine Dream) grazie ad un approccio musicale sinceramente mistico ed onirico. E’ sufficiente ascoltare poche note di un loro disco, per accorgersi della grande potenza mistico-visionaria della loro musica: dei lunghi mantra cosmici e sepolcrali, dove l’influenza di certa musica orientale si fa evidente per l’uso di strumenti come il Sitar.
Nell’ambito della loro discografia, sono assolutamente impedibili loro secondo album, In Den Garten Pharaos (1972) ed il terzo Hosianna Mantra (1972), probabilmente la loro opera più conosciuta ed unanimemente apprezzata.
Non è certo un caso, che un regista cinematografico come Werner Herzog abbia visto nei Popol Vuh un “veicolo” musicale idoneo alle sue immagini. Puo’ esserci qualche cosa di più adatta a raccontare le sue storie/immagini poetiche ed inquietanti? Non credo.
Diversi i frutti nati dalla loro collaborazione: Aguirre (1972), Nosferatu (1978), Fitzcarraldo (1979), Cobra Verde (1990), Grido di Pietra (1991).
Tra queste, Nosferatu è sicuramente l’opera più riuscita ed emozionante: come detto in precedenza, mai come in questo caso, la simbiosi tra l’adamantina bellezza delle immagini del film, e lo stupore estatico della musica di sottofondo, è perfetta.