Khanate – Capture & Release

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Prendete i Neurosis più sofferti e scioglieteli in cospicue quantità di acido solforico fino a spezzare anche i più labili legami tra note e strutture ritmiche e fino a dissolvere ogni elemento di melodia. Aggiungete una buona dose di Melvins e/o altri gruppi drone-noise-doom a vostro gusto. Spalmate il composto ottenuto su un supporto ottico con una capienza di circa 45 minuti e guarnite con declamazioni spasmodiche provenienti direttamente dalla mente di un serial killer. Servite freddo (cadavere). No, niente di innovativo, ma di sicuro uno dei dischi più inquietanti e disturbanti del 2005; lentezza esasperata ed esasperante, reiterazioni esagerate e urla disperate. Non è affatto una sorpresa che Khanate sia un progetto di O’Malley e altri famigerati estremisti sonori quali James Plotkin e Alan Dubin. Devo però avvertirvi che nel “Capture&Release” messo a titolo del disco c’è una grande cazzata: dopo avervi catturato infatti, difficilmente vi lascerà andare. Ascoltate a vostro rischio e pericolo.