Meganoidi revolution!

  • Ricevere una sorpresa inaspettata da chi non si conosce è bello, ma se a fartela è qualcuno che conosci da anni è ancora meglio. Essendo loro miei concittadini sono in contatto con la musica dei Meganoidi da parecchi anni, da quando ero adolescente e loro non avevano ancora fatto il “boom” di qualche anno fa. Non essendo poi io un grande amante dello ska-punk non mi piacevano, se devo essere sincero. Poi l’anno scorso è arrivato “And then we met impero”, e ora “Granvanoeli”, e ascoltare questa svolta (già un po’ annunciata nel disco che li ha preceduti) è stata veramente una splendida sorpresa.
    Ho fatto un paio di domande a Luca, chitarrista e trombettista della band su questa rivoluzione in casa Meganoidi

    Non sono mai stato un grande ascoltatore di ska e simili, quindi i primi due dischi non è che siano stati grandi affittuari del mio stereo. Poi un anno fa esce “And then we met impero”. Ammetto di essere rimasto spiazzato dal cambiamento, un ep splendido, e questo “Granvanoeli” non è da meno. Come è avvenuta questa mutazione?

  • Questa mutazione è semplicemente una maturazione, niente di più. Noi ascoltiamo un sacco di musica, ed il nostro modo di esprimerci cambia in continuazione, non abbiamo paura di metterci in gioco. So benissimo che sarebbe più semplice clonare un lavoro, sedersi su una bella etichetta riconoscibile ed il gioco è fatto, ma a noi non interessa, altrimenti lavoreremmo con una major e non saremmo indipendenti.
  • Non avete paura di perdere qualche fan di vecchia data in cambio di nuovi ascoltatori?
  • Noi non abbiamo obblighi nei confronti di nessuno se non noi stessi. Quando facciamo un disco ci deve rispecchiare.

    Alle orecchie delle persone che ci ascoltano, noi “œcambiamo”?, in realtà facciamo quello che molti hanno paura di fare, rinnovarsi.

    Preferiamo rischiare ed essere soddisfatti di quello che proponiamo, piuttosto che assicurarci un traguardo di vendite, mentendo alle persone che ci seguono e soprattutto a noi stessi.

  • Avete anche dato vita a un’etichetta, la Green Fog, che oltre a voi stessi, fa uscire nei negozi ottimo materiale di altri gruppi genovesi come gli En roco, e prossimamente i fantastici Cut of Mica. Come nasce questo progetto?
  • Nasce dall’esigenza di autoprodurre i nostri lavori e dare la possibilità ad altri di fare quello in cui credono senza filtri artistici. Noi disponiamo anche del nostro studio di registrazione dove il fonico di riferimento che sforna le nostre produzione è Mattia Cominotto, chitarrista della band.
  • Restando su Genova, secondo me in questi anni è nato un gran fermento di band con ottime idee. Come vedete l’attuale panorama musicale genovese?
  • Io sinceramente lo vedo bene, le persone che suonano ci sono, le idee pure, mancano come al solito gli spazi, ma in breve spero che le realtà genovesi riescano a fare grandi cose. Noi nel nostro piccolo cercheremo di dare inizio al GreenFog Festival, con i nostri i gruppi.
  • “Granvanoeli” è un disco che può evocare molte immagini nell’ascoltatore: di cosa sarebbe secondo voi perfetta colonna sonora?
  • E’ la colonna sonora perfetta di chi ha ancora voglia di mettere un disco nello stereo e di lasciarsi trascinare dalle note ad occhi chiusi.
  • Credo seguirà un tour all’uscita dell’album. Avete qualche anticipazione?
  • Una cosa importante da sapere è che noi portiamo in giro un tour improntato sulla nuova veste della band, infatti diamo spazio ai pezzi di Granvanoeli, And then we met impero e solo alcuni brani di Outside the loop stupendo sensation. I brani di Into the darkness into the moda, sono ormai lontani dal nostro modo di suonare e concepire la musica e stonerebbero nel nuovo live.
  • Per finire: si può dire che i Meganoidi sono già riusciti a fare grandi cose in questi anni. Hanno ancora un sogno nel cassetto?
  • Il nostro sogno nel cassetto è continuare a fare questo lavoro e portare avanti il nostro progetto di etichetta e autoproduzione.

    Purtroppo, visto i poteri forti discografici, noi siamo l’equivalente di un piccolo laboratorio artigianale vicino a centinai di centri commerciali.