Intervista ai Dilatazione: Il calore romantico delle note dilatate

  • Spuntato fuori un po’ all’improvviso, il disco d’esordio dei Dilatazione è un album di post-rock melodico quasi interamente strumentale dalle atmosfere romantiche e precisissime nella composizione. M’è sembrato quasi un obbligo fare una breve intervista per conoscere meglio questa band capace di stupirmi con semplicità e genuine emozioni musicali:

    Daniele Guasco: Partiamo dal disco: “Too emotional for math” si avvale della produzione di Amaury Cambuzat. Come è nata questa collaborazione? Quanto ah influito, oltre alla sue parti di cantato, la sua presenza artistica sul disco?

  • Siamo sempre stati dei fan degli Ulan Bator. Pensavamo di affidare ad un musicista esterno la produzione artistica del nostro primo disco ufficiale e ci è venuto naturale proporlo ad Amaury. La sua presenza ha influito molto sull’umore romantico del disco. I testi dei brani cantati sono molto carichi emotivamente. E gli strumenti che Amaury ha suonato hanno contribuito a dare calore alla musica. E il suo apporto è risultato anche fondamentale per la gestione del tempo all’interno dello studio. Ci siamo trovati a registrare in tempi ristrettissimi (5 giorni di registrazione + 5 di missaggio) all’interno dell’Alpha Dept Studio che è pieno di strumentazione e meraviglie analogiche. Eravamo un po’ persi dietro a quelle meraviglie. Se non ci fosse stato Amaury a “darci il tempo” probabilmente saremmo ancora lì a spippolare sui synth!
  • DG: Il vostro post-rock è molto legato come sonorità ai classici melodici-strumentali del genere. Quali sono state le ispirazioni più forti nella sua stesura?
  • Può sembrare strano ma ascoltiamo e abbiamo ascoltato in fase di composizione pochissimo post rock. Non neghiamo l’influenza di alcuni classici – i Tortoise su tutti – ma non siamo tra quelli che vanno a spulciarsi le discografie in cerca del disco inedito o del side project di questo o quel chitarrista post e non amiamo particolarmente il nuovo post rock “epico” (alla Explosions in the Sky per intenderci). Abbiamo lavorato per due anni sui pezzi e in due anni abbiamo ascoltato di tutto: colonne sonore, jazz, molta elettronica, un po’ di classici rock e un po’ di rock contemporaneo, dub, reggae, musica popolare…
  • DG: Come vedete invece la situazione sia attuale che passata del post-rock italiano?
  • Abbiamo amato moltissimo i Massimo Volume. Le chitarre dei Massimo Volume sono oltre gran parte del post rock contemporaneo. Attualmente amiamo soprattutto i gruppi che hanno un approccio trasversale le alla musica e ai generi, su tutti Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo, Zu, Appaloosa, Rosolina Mar…
  • DG: La vostra etichetta, la slowmotionpinguino, si definisce cinematic label. Il vostro disco a sua volta è molto cinematografico. A quali film vi piacerebbe immaginarlo come colonna sonora?
  • Al momento di incidere il disco – e ancor prima durante la fase di composizione dei pezzi – avevamo in mente un film in particolare: Pierrot le Fou di Jean Luc Godard. E’ un film ricco di colori e sensazioni contrastanti, gioioso e malinconico, pieno di splendidi dialoghi sul tema, tipicamente nouvelle vague, dell’incomunicabilità tra uomo e donna. E’ un tema al quale siamo ovviamente legati! Avevamo persino deciso di utilizzare dei dialoghi tratti dal film, come già avevamo fatto in passato con un altro film di Godard, Fino all’ultimo respiro. Poi, durante la registrazione del disco, abbiamo preferito farne a meno per non sovraccaricare di senso il disco, che già poteva contare sui due testi scritti da Amaury. Quel film ci ha influenzato di più, come umore, di qualsiasi gruppo musicale. Ci piacerebbe che l’album gli assomigliasse un po’.
  • DG: Restando sull’ipotetico, qual’è il sogno nel cassetto dei Dilatazione?
  • Per non smentire la nostra passione per il cinema, incidere una colonna sonora.
  • DG: La vita di tutti i giorni invece, come condiziona la vostra musica e il vostro approccio ad essa?
  • La nostra musica è la somma di quattro esperienze ed è ovvia l’influenza del quotidiano. Quando a tutti e quattro girano i coglioni la musica suona profondamente malinconica, quando tutti e quattro siamo felici suoniamo reggae… effettivamente ora che mi ci fai pensare, non ci sono canzoni reggae nel disco…
  • DG: Per finire ora cosa dobbiamo aspettarci prossimamente dai Dilatazione? Che progetti avete per il futuro?
  • Un bel po’ di date in giro per promuovere “Too Emotional for maths”. Troverete tutte le informazioni sui nostri siti: www.dilatazione.org e www.myspace.com/dilatazione!