Die Apokalyptischen Reiter – Riders On the Storm

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I Die Apokalyptischen Reiter sono il gruppo metal del decennio, perché sono tra i pochissimi a suonare ancora metal divertendosi, spaccando e prendendosi ironicamente sul serio. A parte il loro professare l’amore universale, la pace e la fratellanza, la loro immagine folle e vincente, la loro attitudine da viaggiatori aperti ad ogni contaminazione capaci di mantenere sempre un nucleo perfettamente riconoscibile, c’è da ammettere che con questo ‘Riders on the Storm’ ci consegnano un’altra perla, seguendo passo passo quel capolavoro di ‘Samurai’, la loro precedente release.
Di cosa parliamo? Metal, metal tedesco. Cosa intendo? Intendo che lì in Germania c’hanno un modo particolare di suonare metal: loro ne sentono un sacco, son tutti allegri, bevono la birra a fiumi e sono i primi al mondo a sapere quando sia importante divertirsi, nel fare casino. Siccome il metal è un po’ la quintessenza del casino divertente, ecco che i tedeschi in questo eccellono, e non sto a citarvi esempi da vent’anni fa ad oggi, che li conoscete benissimo. Prendete quindi tutta la componente alcolica e caciarona del thrash teutonico e schiaffateci dentro ritornelloni punk, anthem heavy, strombazzate sudamericane, sfuriate al limite del death, synths ottantiani, stacchi assurdi quanto azzeccati, refrain tremendamente easy listening e sviolinate folk da taverna. E poi tanto altro, il tutto tenuto a bada dalla voce versatilissima del signor Fuchs: disco della madonna, unica pecca l’esser uscito dopo ‘Samurai’, che dalla sua aveva anche il fattore novità, aggiungendo al tipico trademark degli Apokalyptischen Reiter quel groove che anche in questo ‘Riders on the Storm’ abbonda con un filino in meno di varietà.
Ok, “Soldaten Dieser Erde” non è al livello della “Reitermaniacs” del disco precedente, non ci sta una chicca come “Rock’n’Roll”, i suoni sono un po’ meno aggressivi, ma che importa?
Ai metallari piacerà tantissimo perché diranno “senti che matti aò! Che tajò me viè voja de ballà!” Agli indiboi in cerca di un disco un po’ pesante ma allegro e divertente piacerà tantissimo e inoltre garantirà un sacco di punti open-mind. Ai metallari oltranzisti non piacerà, e cazzi loro. Peace May Be With You!