Petrol – Dal Fondo

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Probabilmente ha visto Sangue di Libero De Rienzo, Franz Goria dei Fluxus, perché il mestiere di descrivere l’Italia con le parole ermetiche che non piacciono agli italiani (cfr. Il battito di Ivano Fossati, e tra l’atro la canzone in questione si chiama “Il nostro battito del cuore”) è una cosa che gli riesce alquanto bene. “Siamo solo dei mammiferi, un insieme cellulare, su una fetta di terra che non smette di girare”. Ma queste parole, dette dopo tutto quello che precede, suonano benissimo, un monito, finalmente una descrizione sghimbescia e non politica della nostra società, fatta col sangue di uno dei soggetti sociali meno rispettati dalla nostra politica e dai nostri “vecchi”: un ragazzo.
Quelle parole che non piacciono agli italiani, nemmeno ai ragazzi forse, a coloro che si sentono un po’ imbarazzati quando il rock parla italiano. A tutti costoro dico: continuate a farvi le seghe coi cantanti stranieri, su testi che non capite, fregandovene dei messaggi e quantomeno ripetendo il rito pacificante dell’ascolto di una melodia. Ci state bene, e vi sta bene. Agli altri dico: godetevi questa perla di oscurità, che sarà discutibile, sarà pretenziosa, ma è scritta benissimo, è suonata benissimo e prodotta ancora meglio. Godetevi questo lasso di libertà, e non dite ai vostri amici che i Petrol sono fichi, perché non lo sono, teneteveli stretti, ascoltateveli da soli. E’ tutto.