Paul Rodgers – Live in Glasgow

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Credo che se si dovesse fare una classifica ipotetica delle voci più belle, potenti ed evocative del rock quella di Paul Rodgers sarebbe assolutamente tra le prime cinque. Il nostro in quasi quaranta anni di carriera non ha mai deluso, prima coi leggendari Free poi con i Bad Company e in ultimo nei The Firm in compagnia di Jimmy Page, Paul ha sempre messo la sua ugola al servizio del rock, quello più vero e sanguigno, sfornando brani memorabili – su tutti ovviamente “All right Now” uno dei pezzi rock più imitati e coverizzati di tutti i tempi. Personalmente non ho molto apprezzato la sua ultima avventura,quella coi Queen, troppo finta a mio avviso ma va beh ad uno come Paul gli si può tranquillamente perdonare e concedere una marchetta di lusso. Nel corso degli anni ci ha regalato talmente tante emozioni che nessuno tour di plastica potrà mai scalfire la sua immagine.. Ma veniamo a questo ‘Live in Glasgow’ registrato nel corso del 2006. Disco bello, solido, incendiario nel quale Rodgers ripercorre a grandi tappe la sua favolosa carriera riproponendoci moltissimi dei suoi hits e anche due inediti. Ad accompagnarlo ci sono il fido Howard Lese alla chitarra (al suo fianco da ormai dieci anni) che non sarà certamente il fenomenale e mai troppo rimpianto Paul Kossof e nemmeno Jimmy Page o Mick Ralph ma in questo live offre una prestazione di tutto rispetto, non sfigurando mai e regalando anche belle e sane emozioni. Alla batteria troviamo Ryan Hole, drummer a me sconosciuto ma che si rivela davvero bravo. Il basso è affidato a Lynn Sorensen mentre alla seconda chitarra c’è il diciottenne Kurtis Dengler del quale negli USA si dice un gran bene. I brani in scaletta sono diciassette, ovviamente la parte del leone la fanno le song dei Free e dei Bad Company. Credo sia superfluo dire che il momento più alto dal punto di vista emozionale sia quello di “All Right Now” con Paul che chiede al pubblico “are you ready?” e subito dopo parte l’inconfondibile riff. La gente canta a squarciagola e l’adrenalina va alle stelle. Rodgers è semplicemente favoloso, la sua voce nel corso degli anni non ha perso una briciola di potenza e anzi facendosi leggermente più bassa di tonalità a mio avviso è anche più bella di prima. Ancora emozioni a go-go con “Feel Like Makin love” , “The Stealer” e l’immancabile “Bad Company” nella quale Paul si esibisce davvero a livelli fenomenali, voce calda, potente e bluesy come non mai. Mi viene davvero da sorridere ripensando a quando leggevo e ascoltavo commenti di persone scandalizzate per il tour del nostro coi Queen, lo dissi allora e lo dico adesso con tutto il rispetto per chi non c’è più ma Rodgers non ha nulla da invidiare a nessuno si chiami esso Freddy o Robert. Ma torniamo al disco che continua a emozionare con la debordante “Louisiana Blues” e con l’acustica “Warboys” brano inedito che come si evince dal titolo ha chiari connotati pacifisti. Di certo non poteva mancare “Fire And Water” granitica e devastante come sempre. L’album si chiude con “Seagull” altra ballata acustica di assoluto impatto.
Che dire di più ragazzi, quando si è di fronte ad una vera leggenda del rock come Paul Rodgers in una forma così smagliante non si può fare altro che inchinarsi e alzare il volume perché le emozioni e il divertimento sono assicurati.