Al mio arrivo al parco della Pellerina il pubblico è già diventato folla. Mi son perso il concerto dei Who made who, ma sono appena saliti sul palco gli Lcd Soundsystem di James Murphy. Devo ammetterlo, dal vivo sono molto validi. Su disco non mi avevano mai impressionato, e per questo avevo disertato la loro data genovese due anni fa. Mi ricredo, mi mangio le mani e mi godo la loro esibizione, la quale, nonostante sia funestata da un improvviso guasto tecnico, scorre benissimo sul pubblico grazie alla bravura dei musicisti, alla scaletta che tocca i brani migliori della band e a una calorosa accoglienza del pubblico. L'attesa per i Daft punk è spasmodica, e anche molto lunga. Il tutto trova una spiegazione quando si apre il sipario su una scenografia faraonica nella quale i giochi di luce e i mega-schermi fanno da sfondo alla piramide che ospita il duo francese, ovviamente in tenuta spaziale. L'intera carriera della band va a mischiarsi creando sin da subito una tempesta di note che come raggi cosmici colpiscono il pubblico obbligandolo letteralmente a ballare per tutta l'esibizione. Da “Around the world” a “Da funk”, da “Technologic” a “One more time” la lista dei brani rivisitati sul palco è di quelle che non danno un secondo di pausa, una corsa sonora entusiasmante e senza freni. La musica dei Daft punk è sangue che circola nel corpo, è muscoli in azione, capelli che si agitano, ossa che si muovono, , è “umana a parte tutto”.
Difficile descrivere la sensazione, ma l'accoglierla e muoversi seguendola è un fatto del tutto naturale. Le due ore e passa di concerto volano letteralmente via, i due musicisti trasformati in robot luminosi dimostrano l'incredibile forza della loro musica, il suo potere che tramite la musica e le suggestioni della splendida scenografia travolge e conquista ogni persona che gli si trova davanti. Dopo aver recuperate le forze (e ce ne è voluto di tempo…) abbiam provato a raggiungere i Murazzi dove si esibivano il tedesco Apparat e il genovese Tarick1, ma dopo esserci persi un paio di decine di volte ed essere arrivati li abbiamo trovato una coda improponibile dove suonava il prima e le ultime tre note dove suonava il secondo.