In the Fishtank – Low + Dirty Three: In the Fishtank 7

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Tra gli accoppiamenti scelti dalla Konkurrent devo dire che questo è quello che mi ha stuzzicato di più. Per quanto Low e Dirty Three siano distanti come approccio, nonostante le comuni radici folk, è innegabile che ci siano alcuni punti in comune (forse prettamente emozionali) che li rendono candidati molto interessanti in un ambito come quello messo in piedi dalla label olandese.
I sei pezzi composti e registrati in due giorni sono tutto un tira e molla tra la tendenza a costruire canzoni stabili tipica dei Low e quella dei Dirty Three all’abbandonarsi ai puri suoni e alla fisicità degli strumenti. Non c’è mai un equilibrio preciso, si passa sempre da strutture solide e leggere a divagazioni evaporate e sussurrate, dalle facili e struggenti armonie vocali che animano “I Hear…Goodnight” alla rilettura in chiave Dirty Three di “Down By the River” di Neil Young, immensa nella sua spontanea genuinità. Manca un pizzico di mordente in tracce come “Cody” o “Invitation Day”, ma quando arriva la dolcissima “When I Call Upon Your Seed” non si resiste più, si mette il repeat senza esitazione alcuna e ci si lascia scaldare il cuore da questa azzeccatissima ninna nanna a due voci. In the Fishtank è un progetto davvero coraggioso e come ho già detto in passato riesce a tirare fuori dagli artisti che vi partecipano il lato spontaneo e immediato della loro poetica. Inoltre in questo caso Warren Ellis è IL violino, gli intrecci vocali di Alan e Mimi tirano giù tutto con la loro abituale calda semplicità, e l’esperimento riesce in pieno.