Radiohead – In Rainbows

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E’ un disco cattura, un disco smoking, un disco che sono talmente bravi che può risultare pesante, un disco che se ci entri dentro è finita, e senza che tu sia necessariamente un fan dei Radiohead ti si pianta nella testa, ti si espande nelle orecchie, e ti strega.
Hanno troppa roba da dire, tanto che sul bonus disc ci sono almeno due ballate vecchio stampo ENORMI (4 Minute Warning è la ballata che tutti vorrebbero saper scrivere) più altre cose. Un disco cangiante, un Hail to the thief stralunato virato Kid A, un sogno di polvere (d’oro radioattivo) e colpi di drum machine, ma anche la meravigliosa batteria di Phil Selway e una chitarra punk come raramente i Radiohead hanno registrato (Bodysnatchers), archi veri, utilizzati nella maniera più algida possibile e la consueta magia dell’analogico che sembra digitale. Almeno quattro potenziali singoli quattro, più una messe di cose grandiose, dalla nuova How to disappear completely (Nude), alla progressiva Faust Arp, fino al mood beckiano da ‘Sea Change’ di House of Cards. Testi come al solito talmente vendicatori da farmi dubitare dell’intelligenza di chi crede che i Radiohead siano un gruppo lagnoso, e l’intelligenza è alle stelle, dappertutto.
Hai un gruppo bravo, insinuante, reale, pieno di stile, innovativo, affermato, battagliero, ed è proprio qui ed ora. O ci sei, o sei fuori, this is your warning.