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Anche il 2009 ci offre un’ occasione per parlare positivamente di Emily Haines. Dopo la collaborazione con i Broken Social Scene e un album solista (accompagnata dai Soft Skeleton), la canadese torna a fare musica con i Metric, con i soliti ottimi risultati.
Si apre con il singolo Help I’m Alive, che definisce fin dai primi istanti le linee guida dell’album: a farla da padrone sono vivaci atmosfere elettroniche, capaci di miscelarsi in totale armonia con un’attitudine essenzialmente pop-rock che punta diretta all’ascoltatore senza perdersi in tanti fronzoli. Il suond, in realtà, si presenta dettagliato e stratificato, ma riesce sempre a trovare un equilibrio perfetto mantenendosi asciutto e immediato, senza appesantirsi e senza apparire troppo scarno o incompleto. Tra sintetizzatori che a volte sorreggono praticamente da soli un brano e che a volte si limitano (nemmeno tanto, in verità) ad arricchire le sempre presenti chitarre, fanno capolino qua e là anche ruggiti elettrici (Gold Guns Girl e Front Row) e casse in 4/4 (Gimme Sympathy) per portare un po’ di varietà.
Uno dei principali punti di forza dell’album sono le melodie dannatamente catchy (che in Collect Call diventano addirittura riadattamenti in chiave new wave di atmosfere e fraseggi tipicamente beatlesiani) disegnate dalla voce bella e duttile di Emily Haines, più o meno effettata a seconda dei casi, ma mai snaturata.
Infine, i ritmi abbastanza elevati e l’energia quasi sempre notevole (tranne in episodi come Twlight Galaxy, che galleggia tra una batteria minimale e tranquilli suoni eterei) rendono ‘Fantasies’ un disco divertente, godibile e mai noioso. Perchè di questo si tratta: quaranta minuti di musica di qualità, senza la pretesa di essere un capolavoro. E, soprattutto alla luce dello stato di salute del panorama musicale odierno, a noi ascoltatori va bene così. Anzi, benissimo.