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29 Aprile 2010 | Warp Records | www.flying-lotus.com |
Flying Louts – MmmHmm
La cosa che più facilmente sentirete dire di Steven Ellison, aka Flying Lotus, è che è un genio. E non vi sarà difficile constatarlo ascoltando anche questo suo terzo lavoro, Cosmogramma. Ma quello che vorrei proporre è tenere da una parte il talento immaginativo dell’artista nel concepire un suo mondo e dall’altra la bellezza dell’opera in sé, di cui godere pienamente. Questo non per giungere a conclusioni distinte. Vi anticipo che, per chi vi scrive, Cosmogramma è un album splendido. Ma vorrei suggerire andare oltre le investiture mediatiche, in funzione di un ascolto approfondito e più soddisfacente.
Lo stile rimane un magmatico assemblamento di IDM di scuola Warp, glitch, l’hip hop della Stones Throw, Jazz, con la benedizione di Sun Ra e della pro-zia Alice Coltrane, a cui riesce ad imprimere intense contorsioni blues, potremmo dire anche un Prefuse 73 riaggiornato all’epoca del dubstep.
L’esperienza di ascolto di Cosmogramma si rivela un dedalo apparentemente inestricabile di groove, un grooviglio di suoni e di generi spinoso ma attraente.
Se il precedente Los Angeles era una sofisticata elaborazione di un paesaggio metropolitano visto da un occhio alieno, minimale e fondente, con Cosmogramma invece ci coordiniamo con i movimenti astrali di un universo immaginario in evoluzione spasmodica ed inarrestabile. Diciassette brani la maggior parte dei quali tra gli 1 e i 2 minuti, che si susseguono come fossero implosioni, collassi, di un medesimo agglomerato di materia. La dinamica tra discontinuità e omogenietà che contraddistingue l’album potrebbe a tratti far perdere i sensi ed il senso. In primo piano i bassi, curati da Thundercat, spesso suonati, tra frasi di basso elettrico e frammenti di contrabbasso, e delle sospesioni celestiali con aperture orchestrali o giochi d’arpa che ritornano. La prima occasione di capirci qualcosa è con …And The World Laughs With You, in cui la voce di Tom Yorke incanala i flussi techno in un vortice inerte di detriti. Seguito dallo space-jazz di Arkestry, chiaro omaggio all’Arkestra di Sun Ra, con il sax del cugino Ravi Coltrane. Do The Astral Plane e Recoiled mettono in evidenza le qualità suadenti del sound Flying Lotus sfiorando la lounge music. Ma quello che rimane addosso è altro: smaccati slanci electro, che si allineano ad altri innovatori hi hop come Nosaj Thing o Hudson Mohawake, fanno da sostenza vibrante tra le carnalità jazz e gli squarci mistici. Eccitante ma dispersivo, geniale, si, ma senza essere mai freddo, si sovraccarica facilmente.
Cosmogramma è un orologio che non si porta al polso ma allacciato alla gola. Non tiene il conto delle pulsazioni ma del ritmo irregolare del pomo d’adamo quando deglutiamo.