Everyone Everywhere – Everyone everywhere

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5 aprile 2010 Tiny Engines www.everyoneeverywheremusic.com

Tiny Planet

C’era una volta un periodo in cui la parolina emocore era davvero importante e che ben si accompagnava agli splendidi dischi fatti da gruppi come The Get-Up Kids, Promise Ring, Sunny Day Real Estate. Poi il tempo passa, il suffisso -core si perde e sappiamo bene tutti come tristemente è finita.

Ma in realtà non è finita del tutto e gli Everyone Everywhere, giovane band di Philadelphia, ne sono un ottimo esempio. Il loro omonimo disco d’esordio non sfigura di fronte ai grandi classici del genere. L’apertura è subito entusiasmante, Tiny planet è un biglietto da visita perfetto e la seguente bellissima Raw bar OBX 2002 toglie ogni dubbio: i ragazzi ci sanno davvero fare. E da lì in poi è tutta discesa, tra strette al cuore (Music work  paper work), perdite di direzione (Blown up grown up) e problemi di comunicazione (FLD OVR)

È un piccolo disco senza grosse pretese (anche a partire dai tre titoli: Tiny planet, Tiny town e Tiny boat, tutte canzoni ottime) ma composto da dieci tracce che suonano freschissime, non c’è il minimo sentore di revival, non c’è una ripetizione banale e stancante di modelli e stilemi collaudati: due rischi enormi per un disco del 2010 che vuole recuperare certe emozioni e tutte le sonorità e distorsioni ad esse collegate.