Kid Rock – Born free

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12 novembre 2010 Atlantic/Warner www.kidrock.com

Born Free

Nuovo disco per il tamarro del Michigan che ha fatto del torso nudo un segno distintivo del suo essere in quanto tale, ritorna oramai reinventatosi come cantante di southern rock. 12 canzoni senza arte né parte, di una bruttezza sconcertante al cui confronto i Lynyrd Skynyrd sembrano i Velvet Underground. Né Rick Rubin (in veste di produttore oramai scoppiato) né Chad Smith (alla batteria) riescono a dare spessore ai pezzi, ma legioni di redneck e mandrie di giovani dai dubbi gusti musicali non se ne accorgeranno minimamente. Da qui seguono alcune piccole considerazioni:

1- Kid Rock era addirittura più credibile quando si cimentava in pezzi rap crossover come Bawitdaba e I’m the bullgod, ricordate? Era il 1998.

2- Probabilmente l’Atlantic Records deve avere i suoi buoni ritorni economici per continuare a foraggiare un personaggio simile. Effettivamente due anni fa All summer long è stato un singolo vendutissimo nonostante la sua palese bruttezza. I discografici crederanno di avere tra le mani un novello e alternativo alchimista capace senza sforzi di trasformare la merda in denaro sonante. Il problema è che il pubblico riceve solo la prima.

3- Chissà quanta buona musica avrei potuto ascoltare al posto di questi 56 minuti di squallore.