Graham Coxon – A+E

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Dopo un concept sulla vita dalle tinte folk come “The spinning top” immagino Coxon guardarsi allo specchio, maglietta a righe e occhiali neri, domandandosi quale sarà il prossimo passo per un glorioso quarantatreenne reduce da una prova acustica. Se per molti di voi la risposta potrebbe essere: Intimismo, scopriamo oggi che per il polistrumentista Inglese è invece Antisocial. A+E è quello che un musicista esperto farebbe se un giorno si accorgesse di avere ancora un sacco di birra in corpo – di quella che solo l’adolescenza regala e che dopo qualche tempo reclama – e volesse mandarti affanculo usando le armi che l’esperienza stessa gli ha messo oggi a disposizione.

Bisogna solo dare il tempo ad Advice di sfoderare qualche accordo abrasivo ed eccoci catapultati nel fresco immaginario Coxoniano, qui sorretto da chitarre caustiche capaci dapprima di spiazzati, per poi generare nell’ascoltatore nostalgici rigurgiti di veemenza Blur-Punk. Qui si fa sul serio e lo si capisce quando l’ossessivaCity Hall, che si manifesta come un fantasma Post-punk nella nebbia, arriva indolente per lacerare le tue certezze urbane. Il synth domina la seguente What’ Il It Take dove il nostro si interroga sul cosa necessiti per far ballare oggi la gente, salvo poi farsi un esame di coscienza – What’s wrong in me ? -. Ancora riflessioni sulle dinamiche da week-end ( Il fine settimana non è tale se non ci si ubriaca) con Meet+Drink+Pollinate”, kraut sullo sfondo e un sax ammaliante a concluderne il percorso, mentre Running For Your Life si fa beffe dell’altrui giudizio sfoderando un proverbiale orgoglio ribelle, di quelli che ti permettono di andare dritto per la tua strada.

Questa volta Coxon dopo essersi svegliato tutto sudato nel bel mezzo della notte, realizzando di aver sognato un concerto dei P.I.L., deve aver pensato: This is the sound!