Frank Ocean – Orange

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

“channel ORANGE” è un disco R’n’B. A chi è estraneo al genere questa potrebbe sembrare un’ovvietà, ma chiunque abbia almeno un po’ di familiarità con esso sa che l’uscita di un disco R’n’B propriamente detto è un evento più unico che raro. Con il suo debutto ufficiale Frank Ocean è riuscito a ridare dignità ad una scena fatta di gossip esasperati e cambi di stile funzionali solo ai periodici cambi di look (se leggendo fino a questo punto vi fossero venuti in mente Rihanna e Chris Brown non c’è da preoccuparsi, è perfettamente normale).

Sarebbe erroneo pensare, tuttavia, che questo sia meramente un disco di “ritorno alle radici del genere”, poiché l’innovazione c’è e si sente, ma si tratta di un progresso senza pretese rivoluzionarie e in linea con il meglio del passato. Il merito è da attribuirsi in massima parte allo stile canoro e ai testi, che creano uno scenario singolare, intimo e soprattutto complesso, un manifesto di emozioni mai completamente definite, ma sempre espresse in maniera magistrale.

Sono due i casi in cui Ocean cede il microfono a qualcun altro, “Super Rich Kids” e “Pink Matter”, in cui rispettivamente Earl Sweatshirt e Andre 3000 rappano strofe impeccabili sia dal punto di vista tecnico che da quello interpretativo. Va da sé che una simile profondità lirica abbia bisogno di essere supportata da strumentali che siano all’altezza e anche in quest’ambito l’ascolto riserva piacevoli sorprese: il coinvolgimento dello stesso artista nel processo di composizione e arrangiamento fa sì che le produzioni si intreccino perfettamente con il mood delle voci, mentre l’input di produttori di spicco (su tutti Pharrell Williams in “Sweet Life”) dona al tutto la giusta dose di ecletticità, plasmando un suono ricco di richiami a tutte le epoche del rhythm and blues amalgamati a una matrice di sintetizzatori più moderni e percussioni dal timbro inaspettato.

Quest’album sembra essere il frutto di tutte scelte giuste e ha il duplice merito di definire un artista e di ridefinire un intero genere proprio nel momento del bisogno. Ironia della sorte, la spasmodica ricerca di un’identità da parte degli artisti è ciò che ha tolto identità all’R’n’B, ma fortunatamente “channel ORANGE” ricorda a chi l’avesse dimenticato che il requisito indispensabile per farsi riconoscere è avere talento (se leggendo fino a questo punto vi fossero venuti in mente T-Pain e chiunque abbia ancora il coraggio di usare l’autotune, non c’è da preoccuparsi, anche questo è perfettamente normale).