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19 Febbraio 2013 | Matador | iceagecopenhagen |
Ritorna il “nichilismo” post punk degli Iceage con tutta la sua forza anarchica e sovversiva. Dopo le oscure peripezie ritmiche di New Brigade la giovane band danese cambia però rotta dando alle stampe un album, You’re Nothing, dal sound decisamente più sporco, distorto e cattivo. La cupezza dark lascia infatti il passo a una furia compositiva dominante che volge lo sguardo a saturazioni dal carattere più marcatamente hardcore e a tratti vicine a una certa attitudine metal; la freschezza e le derive tenebrose degli esordi si tramutano in tempesta tossica e turbolenta.
Permane l’animo punk e l’immediatezza espressiva e di durata, ma il tutto viene modulato su sonorità maggiormente impregnate di aggressività e violenza e su un cantato che si fa più ruvido e squilibrato. Perturbazioni disarmoniche si lasciano lacerare dal disordine e dallo stordimento (Ecstasy, Coalition), da strumentali marce dal carattere bellico (Interlude), da variazioni sonore sempre al limite (In Haze, Burning Hand, Morals), da echi recitanti (Awake) e da una folle ebbrezza melodica (It Might Hit First, You’re Nothing).
Risulta quasi azzardato fare un paragone plausibile, trasparente e reale con le sonorità di New Brigade, perché You’re Nothing, pur conservando lo stile targato Iceage, sembra quasi assumere dei connotati totalmente diversi rispetto al passato e ugualmente interessanti. Un album pregno di sangue, ferocia e durezza, seguendo le brutali diramazioni del caos sregolato e molesto.