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14 Ottobre 2013 | CitySlang.com | Tindersticks.co.uk | ![]() |
Il limite cade: finalmente Atlantide si svela dietro le possenti colonne d’Ercole.
Se sul vostro volto c’è un’espressione di stupore allora placatela. No, i Tindersticks non si sono messi a pubblicare inediti con la stessa celerità di un furioso quanto impoverito Woody Allen. Ricordiamo, infatti, che il loro precedente disco, The Something Rain, risale solamente all’anno scorso. Però comunque qui non si rischia: infatti non si tratta di inediti. Spenta la ventunesima candelina si festeggia: i Tindersticks decidono di riprendere in mano il passato e dargli una forma migliore, più consona e coerente ai loro alti standard. Più si va avanti, più ciò che si lascia indietro comincia a pesare – ed è una constatazione piuttosto generale (o generazionale?). Ecco che nuove versioni di pezzi quantomeno rari che cercavano casa, come dice il cantante Stuart Staples, e di brani finti nel dimenticatoio, provenienti dalla loro produzione di minor successo, dei quali erano insoddisfatti, iniziano a riprendere vita. Di fronte a ciò ci sentiamo piuttosto disarmati, se non invidiosi.
Lavorare a un progetto del genere vuol dire essere consapevoli dei propri sbagli, dei propri limiti e dei vari margini di miglioramento offerti – che la band è riuscita assolutamente a cogliere. Pezzi d’atmosfera, rallentati al battito del cuore (Friday Night) si alternano a sprazzi di vitalità pop rabbiosa (Say Goodbye to the City) mostrando in un nero grassetto prima di tutto la caldissima e avvolgente voce di Staples che solo in un secondo momento riesce a confondersi nel complesso, assieme agli altri elementi e lì ci accorgiamo che il tutto, dai ritmi, al sound delle tastiere, ai violini, è perfettamente conchiuso in una marca stilistica da far impallidire. Senza contare la pelle d’oca dopo aver ascoltato pezzi come Marseilles Sunshine, dall’arrangiamento teso stile Elbow, e If You’re Looking for a Way Out, cover della cover degli Odyssey, e la musicalmente struggente A Night In. La classe, la bravura, lo stile, il calore. C’è tutto perché si possa considerare questo esperimento perfettamente riuscito.
[schema type=”review” name=”Tindersticks – Across Six Leap Years” rev_name=”Tindersticks – Across Six Leap Years” author=”Giorgio Papitto” user_review=”4″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]