Aktion – Aktion

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Paul Berlenbach era ignorante, analfabeta, ottuso, lento nei movimenti e del tutto privo d’immaginazione: ma possedeva un pugno paralizzante che accartocciava gli avversari

Questo secondo Paul Gallico, scrittore  e giornalista spesso aderente alle tematiche sportive. Un pugile soprannominato ‘Astoria Assassin’, campione del mondo nel maggio del 1925, incarnazione definitiva del boxeur duro e puro, semplice nelle soluzioni, devastante nei risultati. Credo sia proprio per questo che Gustav Gabor (voce e chitarra) e Mary-Jane (tastiere, tape echo, drum machine e voce) abbiano deciso di prenderne in prestito il cognome per i propri pseudonimi. Certo, un duo. Romano, micidiale.

Ipnotici e funerei, riecheggiano all’interno di paludi ed acquitrini avvelenati: caustici, come il Post-Punk di Lux Interior e Poison Ivy triturato da una No-Wave implosa, ormai mentalmente disturbata, incapace di uscire dall’impasse. Sono nenie barbituriche sintetizzate – Flesh And Blood – e tribalismi distorti per ipotetiche colonne sonore da horror b-movie  – Origami Master -: episodi di gracile Wave robotica da applicare come sale sulle ferite di una notte allucinogena – I’m Waiting For Your phone Call -. Sensualità ridotta a spasmo – Ben -, iniettata in un corpo androide: risposta impudica ad un comando freddo, metallico, imposto. Come dei Kas Product dell’oltretomba, centellinano le soluzioni di genere in favore della tetra descrizione in slow-motion di un paesaggio stagnante. La Hate Records produce il tutto con tanto di inserti e grande lavoro sull’artwork: edizione limitata a 350 copie numerate a mano e la certezza di un ascolto migliore sul formato vinilico.

[schema type=”review” name=”Aktion – Aktion” author=”Alessandro Rossi” user_review=”5″ min_review=”1″ max_review=”5″ ]