Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
27 marzo 2015 | I Dischi del Minollo | Pristine Moods | ![]() |
Sono di Bologna e vengono dal mondo della sperimentazione: Matumaini (aka Laura Masi), Gherardo Zauber e Michele Venturi formano i Pristine Moods nel 2014, regalandoci oggi un album d’esordio dal titolo omonimo. Nascono dall’idea che l’accordatura di uno strumento possa evocare un colore e una sensazione, omaggiando nel moniker la loro preferita: la “pristine white” – inventata dal chitarrista acustico Robbie Basho, pioniere della musica folk americana.
Il pristine mood, dal loro punto di vista è uno spazio d’animo incontaminato riconducibile alle sfumature di bianco, blu, e verde, lasciando all’ascoltatore il piacere della scoperta. Dietro le tinte folk/country e i rumori fiabeschi dei Pristine Moods, c’è una ricerca accuratissima dei suoni ed una grande attenzione ai dettagli. Ukulele, mandolino, banjo e le magiche vibrazioni del theremin, vengono sapientemente mescolati a basso, chitarra tradizionale, ed alla voce fluttuante di Matumaini. Il risultato è un album magnetico e delicato, tutto cantato in inglese, che sboccia in tenere melodie vintage “Mohawk”, e respiri arpeggiati “Mandala“. Le inconfondibili atmosfere dettate dal theremin danno vita a brani ipnotici come “N“, aggiungendo quel tocco in più alla suite psichedelica di “Migrating whales“. Decisamente più country, il brano ispirato, nel titolo, ad un personaggio di una favola dei fratelli Grimm, Rampolskin – il Tremotino italiano, una specie di goblin rumoroso dedito al graffiare o percuotere assi di legno.
Che ai Pristine Moods piacciano le favole è evidente – date un ascolto a “Bending” per rendervene definitivamente conto, la ninna nanna di chiusura. Del resto la conferma ci arriva direttamente da Laura Masi:
“Attraverso un’atmosfera fiabesca cerchiamo di tornare un po’ indietro, perché da bambini si vedono le cose in maniera più semplice e giusta e allo stesso tempo si sogna, tanto”
Nel disco figurano anche gli Alice Tambourine Lover, voce e dobro in “Grow Up”; mentre la produzione del è stata affidata a Roberto Rettura (Lo Studio Spaziale da cui sono passati Calibro 35, Iosonouncane, Enrico Gabrielli e Junkfood).
Racconti acustici per principesse e menestrelli contemporanei.