Prehistoric Pigs – Everything Is Good

Acquista: Voto: (da 1 a 5)

Fra la ragione sociale della band ed il sound qui proposto c’è un rapporto stretto. Maiali arcaici, sporchi, irruenti, che piombano sull’ascoltatore inondandolo di fangosa poltiglia. A questi tre ragazzi Udinesi, non importa poi tanto del concetto, quanto della visione d’insieme. Una visione vorticosa e grondante, che prevede grassi riff  e allucinazioni vivide raffiguranti luoghi alieni, spogli e spaziali.

Questo secondo “Everything Is Good” segue “Wormhole Generator” del 2012 implementandone i sentori Stoner di quella grandissima band che furono i Kyuss. Nei loro profili social, citano Churchill e Orwell, riportando il discorso sulle sottigliezze che infine separano uomo e bestia:

The creatures outside looked from pig to man, and from man to pig, and from pig to man again; but already it was impossible to say which was which – G. Orwell

Un background che unisce L’Hard Rock di fine Sixties ed inizio Seventies – Hendrix come Black Sabbath e Zeppelin – e le produzioni di storiche realtà Nineties quali Sleep e Karma To Burn. Una prova che vede lo Stoner delle radici (strumentale), edificare paesaggi extraterreni attraverso torride allucinazioni sabbiose. Luoghi in cui la lava ribolle costante, plasmando territori appartenenti a pianeti sconosciuti. Immaginate di stare in un Rancho De La Luna Marziano ed avrete percepito solo parte delle sensazioni scaturite da questa seconda magistrale prova.