Dopo la reunion di marzo 2010, il pensiero di ogni fan del quartetto inglese ha cominciato lentamente a focalizzarsi sulla possibilità di poter ascoltare il terzo capitolo della band. Certo, Pete Doherty permettendo. Oggi, dopo l’intervista rilasciata al NME di qualche giorno fa, tutto questo sembrerebbe non solo possibile, ma in via di realizzazione; a patto che non vi aspettiate un ritorno alle sonorità del 2004.
Ad avvalorare questa tesi ci ha pensato Carl Barat:
“It’s not us repeating ourselves that’s for sure. The last thing I wanted us to do was sound like we were back in 2004… For a while, half my mind was thinking that the album would need an ‘I Get Along’ and a ‘Horrorshow’ – that fast guitar sound – but we were not really in that rhythm. There are a few nods to that for sure, but if we’re not in that rhythm and it’s not part of our lives, then there’s no point in forcing it.”
La band ha inoltre dichiarato che faranno parte della strumentistica adottata per il nuovo lavoro anche un synth ed un pianoforte. Con John Hassall (Bassista) che sottolinea nuovamente il loro non poter continuare su strade già battute:
“We’ve gone progressive… No, don’t get scared. It’s still The Libertines, but it would be weird if we came back and just did exactly the same thing.”
L’album conterrà 11 brani di cui dieci inediti e una rivisitazione di “You’re My Waterloo”.