10 dischi nel lettore di Armaud

armaud
«Paola Fecarotta
 è trombettista, cantante e chitarrista. Cresciuta in mezzo alla musica sin da bambina, frequenta la Saint Louis School di Roma. Nel 2009 si trasferisce in Olanda per studiare jazz al Conservatorium di Amsterdam. A dicembre 2013 prende forma il suo delicato progetto chitarra&voce chiamato armaud, cui dedica particolare attenzione al suono in ogni sua forma, attraverso l’utilizzo di delay, loop, riverberi ed armonici che creano un’atmosfera rarefatta di vibrazioni musicali. Sul palco è affiancata alla chitarra e drum machine da Marco Bonini[Mamavegas] e da Federico Leo alla batteria: un’empatia artistica che piano piano troverà spazio anche nei brani del disco, trasformando così armaud da un progetto solista ad un vero e proprio trio»

Abbiamo deciso di curiosare fra gli ascolti di Paola, e questi sono i dieci album scelti e brevemente raccontati dall’artista.

I 10 dischi nel lettore di Armaud

LUCKY DRAGONS – ” Dark Falcon ”
La perfetta risposta alla svolta commerciale dei Mum, meno glaciali più colorati, con sfaccettature etnico-tropicali che li rendono unici. Un duo che non mi stanco di ascoltare perché non scade mai nella forma canzone pur rimanendo melodici e ritmici al punto giusto, suoni piccolissimi e vocine fantasmagoriche Emoticon smile.

DAUGHTER – “If You Live”
E’ il disco che li ha portati al successo. I suoni sono molto puliti e curati nei particolari senza però risultare patinati. Preferisco le produzioni leggermente più lo fi ma sono particolarmente legata a questo disco. la voce di Elena Tonra è stata la perfetta colonna sonora durante le lunghe pedalate in terra olandese, specialmente di notte. Una buona compagna di viaggio.

NATURAL SNOW BUILDINGS – “The Dance of the Moon and the Sun
Dolci droni ghiacciati dalla Francia, folk tristissimo con lunghe cavalcate psichedeliche. A tratti si sparano una ballad, senza un vero perché. Forse è questo che ci/mi piace.

EFTERKLANG – “Magic Chair”
Ok mi sono presa un po’ di tempo per cercare di descrivere in due parole questo disco e non le trovo, o forse non bastano. Loro non hanno bisogno di alcuna presentazione e secondo me in questo disco c’è la Vita.

TIMBER TIMBRE – “Creep On Creepin’ON
Gente che dimostra che non c’è bisogno di stare al passo con i tempi per scrivere belle canzoni. Nonostante la patina retrò il songwriting di questo disco è perfetto. Atmosfere cupe, cinematografiche, accordi belli , voci belle e testi perfetti. Uno di quei dischi fuori dal tempo che non invecchierà facilmente.

JOHN COLTRANE – “A Love Supreme”
Se si ha un pò frequentato questa musica non si può prescindere da un’opera del genere, nonostante la complessità, l’arditezza e l’armonia avanzatissima di Coltrane, questo disco è tutto cuore e pulsazione. Swing infinito e profondità spirituale. Non si può farne a meno.

RADIOHEAD – “Hail to the Thief
È un capolavoro. Punto.

COLLEEN – “Everyone Alive Wants Answers
Violoncellista e chitarrista; sentimentale,malinconica, eterea. In questo disco ancora non aveva cominciato a cantare, loop ripetitivi fino allo sfinimento ma con suoni acustici bellissimi, eppure trattati elettronicamente, senza mai scadere nella banalità.

JOAO João Gilberto & Caetano Veloso –  “Live in Buenos Aires (2000)
Un dialogo elegante tra questi due artisti: una chitarra, due voci e secchiate di poesia. Un concerto sussurrato dove ritmi complessi e melodie raffinatissime si incastrano perfettamente e con naturalezza. Una vera goduria.

SOKO – “I thought I was an alien”
Disco d’esordio dal gusto estremente lo-fi. Canzoni semplici rese però incredibilemente affascinanti dal suo modo di cantare: voce roca e a tratti quasi senza fiato. È un disco che ho ascoltato volentieri più volte senza mai stancarmi.