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3 luglio 2015 | Candlelight | crownritual.com |
Il duo Francese C R O W N da gennaio 2014 è diventato un trio – inserendo fra le sue fila, in sede live, lo svizzero Frederyk Rotter. “Tre uomini ed una macchina” come si definiscono loro, ed un suono capace di evocare scenari da incubo. Dotati di un’estetica capace di mostrare senza paura il marchio dei nostri tempi, ne esasperano tutte quelle peculiarità legate alla selvaggia proliferazione tecnologica, al mito dell’avere, del possesso. Tutto, all’interno di questo secondo lavoro si muove in concerto con con questo punto di vista.
Un artwork didascalico. Diretto. Vede quella mascella scomposta in copertina – appartenente ad un ipotetico predatore -, come monito alla modernità. Niente di meglio che un cumulo di ossa dall’apparente consistenza vitrea per evidenziare la fragilità del composto – altra visione metaforica dei nostri tempi. Fragilmente aggressivo diremmo, se non fosse per l’innata qualità di “Natron” di pietrificare gli oggetti – e anche l’ascoltatore. Concetto ribadito fin dal titolo. “Natron” è infatti un lago salino situato nella Tanzania settentrionale, caratterizzato da un tale accumulo di sodio da rendere difficilissime le condizioni per gli animali del posto – le cui carcasse vengono spesso trovate quasi pietrificate a causa della natura caustica delle acque.
“Una colonna sonora per pensieri e visioni oscure”
Il nuovo lavoro, mixato e masterizzato da David Husser, vanta fin da subito una produzione maggiormente a fuoco rispetto al precedente Psychurgy. Un viaggio che vede il naturale connubio fra Godflesh e Killing Joke, all’interno di una spirale sovrastata da schegge elettroniche e battiti di drum machine. Bestiale è il ruggito che fa eco in questa lenta discesa verso gli inferi, summa del percorso umano. Monolitico, tocca picchi di disperazione per poi abbandonarsi a visioni apocalittiche, desolate, malinconiche. Mantenendosi sempre tagliente, moderno.