Ron Morelli – A Gathering Together

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Alla Hospital Production Ron Morelli ha trovato la propria dimensione definitiva. Punto di partenza dal quale poter far emergere selvaggiamente una strepitosa cifra artistica: vuoi per la grande amicizia che lo lega a Dominick Ferrow, vuoi perché davvero qui possiede carta bianca, e si sente. Del resto, la collaborazione effettiva risale a circa due anni fa – ricordate quel Periscope Blues dalle ammalianti tinte disfattiste ? -, e da quel momento le parti in causa non hanno mai smesso d’interagire fra loro.

Il nuovo A Gathering Together“, pur mantenendo intatte tutte quelle dinamiche oscure che da sempre caratterizzano il nostro, rielabora la faccenda da un altro punto di vista. L’attenzione si sposta dunque dall’homeless, dallo sconfitto, dal naufrago, verso quell’accumulo di spasmi e di azioni auto-censurate che prende il nome di “stress”.

Lo stress è ovunque, sia mentale, fisico, emotivo, o sociale. Che si tratti di semplice impazienza nell’aspettare alla cassa, o nell’essere bloccato nel traffico. lo prendo per quello che è. L’energia può essere utilizzata in molti modi, sia positivi che negativi.

Un approccio che lascia emergere sentimenti erroneamente riconducibili a terrore e ansia, rivisitati dall’artista in maniera chirurgica. Inutile per Morelli concentrarsi su qualcosa di così singolare; piuttosto, l’interesse è tutto per la dinamica. Nel suo avere un inizio, uno svolgimento ed una fine: nel movimento che questo processo repressivo attua durante tutte le sue fasi, spesso lente ed inesorabili. Loop ipnotici e clangore metallico, déjà vu sonori incessanti la cui energia immortale viene riciclata in movimento, continuo.