Mourn – Ha, Ha, He!

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Però son bravi ‘sti ragazzi, staremo a vedere”. Volendo partire dalla fine, è questo in parte il giudizio che nel 2014 ha accompagnato l’omonimo esordio degli spagnoli, o meglio catalani, “Mourn”. Una certa reticenza nel lasciarsi andare a considerazioni sensazionalistiche poiché di band Indie Rock ce ne sono tante e non tutte sopravvivono al primo album. Solitamente si aspetta il secondo episodio e questa volta con “Ha, Ha, He!” ci si potrebbe esprimere con maggior fiducia e considerare l’esame superato.

D’altronde parliamo di ragazzi a malapena ventenni, di un quartetto guidato dai classe ’96 Jazz Rodríguez Bueno e Carla Pérez Vas. L’album si consuma rapidamente, sono ventisette minuti di Indie solido e pieno di foga, nel quale chitarra e batteria spuntano fuori dalle casse e fanno librare la voce della nostra “Carrie Brownstein” in versione spagnola – il riferimento alle “Sleater-Kinney” è immancabile.

Non manca l’omaggio ai Sonic Youth, in particolare nella struttura di “Storyteller”, nella concettualità di “President Bullshit” e nella vocalità di “Irrational Friend”. Le singole tracce per quanto brevi, sono tutte corpose. Non ci si perde in traiettorie inesplorate o vagabondanti, si resta con i piedi ben saldi a terra senza voler strafare.

L’intento è quello di rifarsi a sonorità ed atmosfere anni ’90, a quel rock alternativo che ai giorni nostri va così tanto di moda. Sfruttando l’hype, infatti, i nostri spagnoli non mancano di presentarsi al pubblico, grazie al lavoro della casa discografica, con un’immagine conforme ai canoni estetici di genere, tra copertina in bianco e nero – che però ricorda il retro di G.I dei Germs – ed espressioni tra il dannato e depresso.

Ha, Ha, He!” è un album semplice, che pur ispirandosi al passato si volge verso il panorama alternative rock moderno, nel tentativo di guadagnarsi un piccolo spazio in un territorio così densamente popolato che a confronto Nuova Delhi parrebbe l’Islanda. I Mourn sembrano avere le qualità per guadagnarsi questo posto, aspettiamo che in futuro mostrino anche la capacità di irruvidirsi per riuscire a distinguersi, soprattutto musicalmente.