Siamo in Turchia. Per la precisione ad Istanbul. Di più, siamo in un negozio di dischi. Ma c’è dell’altro: siamo in un negozio di dischi dove si festeggia l’uscita di un album. Quello nuovo dei Radiohead: “A Moon Shaped Pool”. Questo il titolo. Ormai lo sappiamo tutti. Passiamo oltre.
Siamo ad Istanbul, in un negozio di dischi, al Velvet Indieground. Venerdì sera, proprio ieri. Il posto è pieno di ragazzi. Bevono birra e ascoltano musica. Ascoltano l’ultimo album dei Radiohead. C’è anche qualcuno che riprende l’evento. Ma ad un certo punto la camera cattura delle immagini che era meglio non vedere, che era meglio non vivere.
Un gruppo di fanatici religiosi (così pare, di certo non fanatici dei Radiohead) fa irruzione nel negozio. Sono armati di bastoni. Rompono bottiglie in testa alla gente. Minacciano di bruciare tutto. Ci sono tanti feriti. Solo feriti, per fortuna. Il proprietario in seguito dirà che i presenti hanno temuto per la propria vita. In seguito circolerà la notizia che quell’aggressione sarebbe nata con l’intento di punire “chi non osserva il Ramadan”.
Thom Yorke dei Radiohead ha dichiarato che sarebbe bello se un giorno tutte queste tensioni fossero solo un lontano ricordo. Ma è il nostro presente, aggiungiamo noi, e lo sarà probabilmente anche in futuro. Nessuna luna a forma di piscina, per noi. Giusto una luna a forma di lama, per i figli del nuovo mondo. In questi giorni poi, soprattutto. Fra gli Europei di calcio, che presto finiranno, e gli Europei della paura, che andranno invece avanti.