Nick Drake – Pink Moon

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Una vita troppo breve. Una carriera solo accennata e mai portata a giusto compimento. Una musica tra le più toccanti mai pubblicate su disco. Un uomo vissuto a stento tra continue pugnalate all’animo inflitte dalla depressione, che se lo porterà via senza pietà nel 1974. A soli 26 anni. Tutto questo e molto più fu Nick Drake, il grande incompreso, un poeta folk senza pubblico, dall’innata timidezza e sensibilità, tutte espresse in tre dischi introspettivi e toccanti, pubblicati tra il 1970 e il 1972.

Tre colossali flop commerciali, di cui “Pink Moon” fu l’atto finale. Trenta minuti scarsi per ammirare per l’ultima volta Nick Drake, la sua voce persa in assurdi girotondi esistenziali, la sua chitarra come unica e fida compagna di una vita passata a scrutare orizzonti tormentati e mai troppo lontani. Undici squarci di tristezza, undici petali spezzati da un fiore fluttuante e inafferrabile, che non chiamo canzoni per pudore e rispetto per il più grande cantore della tristezza, capace di registrare questi frammenti d’animo per chitarra acustica e voce in nemmeno 2 ore di sessione, in presa diretta.

Una fotografia, “Pink Moon”, della solitudine esistenziale di quest’uomo con in braccio una chitarra, per l’ultima volta seduto negli studi della Island, a cantare la sua misantropia, il suo pessimismo cosmico. Un Folk dall’incedere scarno e minimale quello di Drake, pungente e amaro, in cui la voce è solo sussurrata con dolore straziante. Se proprio vogliamo scendere nel particolare, incoroniamo “Things behind the sun” come la summa di tutta l’arte di Drake, il sentiero in cui incamminarsi per conoscerlo solo tra le cose dietro al sole.

Nick Drake non sarà mai capito mentre fu in vita, o forse non volle mai esserlo. Ci vorranno 20 anni prima che qualche altro essere schivo desse inizio ad una attenta e opportuna rivalutazione. Oggi si contano a decine costoro che hanno raccontato di aver ascoltato “Pink Moon” o “Five leaves left” prima di essersi dedicati alla composizione dei propri dischi: Mark Kozelek, Jason Molina, Bill Callahan, Elliott Smith, Cat Power, Will Oldham, Sam Beam, Neil Halstead, Robin Proper-Sheppard, Mark Eitzel, Jeff Buckley, Joe Pernice, Nina Nastasia. Potrei continuare a lungo. Il 2005 ha visto il trentennale della sua scomparsa, e come spesso succede in questi casi qualche familiare torna per scomodare la sua memoria, dando vita ad una compilation di dubbio gusto, in cui sono stati intrappolati pure alcuni episodi che Nick Drake voleva rimanessero nascosti nei cassetti di un’anima. La sua. Noi lo ricordiamo attraverso uno degli spiragli che lui stesso decise di concedere al mondo. “Pink Moon”.