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Settembre 2016 | Monotreme Records | khompa.com | ![]() |
L’idea è quella di innestare sulle percussioni tutta una serie di strumenti inediti: parliamo di sintetizzatori e campionatori pronti a modellarne il suono. Ciò avviene grazie all’utilizzo di un computer, 4 trigger, uno step sequencer.
“Ogni pezzo della batteria (rullante, grancassa, ecc.) controlla uno strumento virtuale (sintetizzatori, campionatori, ecc.) tramite il software musicale Ableton Live che, in combinazione con uno step sequencer personalizzato (sviluppato con l’applicazione Maxforlive), permette a Davide di suonare melodie reali e di presentare un’orchestrazione elettronica senza l’ausilio di tracce pre registrate, loop o tracce click”
The Shape of Drums to Come (2 settembre, Monotreme Records), è il primo album solista di KHOMPA (Davide Compagnoni) e racchiude tutta l’esperienza maturata con gli STEARICA, la band con cui condivide da circa due decadi tour e studio session collaborando con: Girls Against Boys, Acid Mothers Temple, NoMeansNo, Dälek, Damo Suzuki e Coliseum.
Un album che gioca con le influenze stilistiche, spaziando dai virtuosismi di “The Shape” a brani capaci di abbracciare certo Crossover – “Upside Down World” con alla voce, Taigen Kawabe dei Bo Ningen. Che parte delle idee siano vincenti lo si capisce dalla collaborazione con la Ableton, che non ha perso tempo per testare il suo Max for Live utilizzando Nettle Empire come “colonna sonora” – funzioni che vanno a nozze con diversi brani di Khompa. “Wrong Time Wrong Place” ad esempio, grazie al connubio fra atmosfere gotiche e passaggi risoluti, si presta ad essere ascoltata in compagnia di scenografie surreali. Le stesse che verranno poi riprodotte in sede live, mediante un light show che funziona nella medesima maniera: grazie alla batteria.
Il progetto è destinato ad accompagnare situazioni diverse, dalle discoteche ai live club, grazie alla sua duttilità. I brani, pur essendo composti da elementi simili ed eseguiti alla stessa maniera, danno l’idea di essere realizzati da più strumenti ed in modi totalmente differenti l’uno dall’altro. Davide Compagnoni è riuscito a mettere davanti al palco uno strumento troppo spesso relegato dietro tutti gli altri componenti. The Shape of Drums to Come è quindi la prova che la tecnologia, unita a elementi tangibili (la batteria è acustica), può regalare risultati apprezzabili e diventare modello per stimolanti sperimentazioni future.




