Acquista: | Data di Uscita: | Etichetta: | Sito: | Voto: (da 1 a 5) |
14/10/2016 | Alien Transistor | Notwist | ![]() |
Le mani che gestiscono in spazi austeri le nuove note dell’elettronica tedesca, alla rinascita, riescono nel loro ultimo lavoro a tracciare un compendio critico di tutte le proprie opere passate festeggiando così una lunga carriera, cominciata nel 1989. Superheroes, Ghostvillains + Stuff è infatti un live album registrato in occasione del triplo sold out consecutivo dei The Notwist a UT, locale dall’estetica racchiusa tra antichi colonnati, situato a Connewitz (Lipsia). La serata qui registrata è precisamente la seconda, tenutasi il 16 dicembre del 2015.
I The Notwist prima e dopo il loro disco per eccellenza, il dico rosso, o più precisamente Neon Golden, hanno sempre oscillato tra risultati originali ottenuti con la matematica dell’elettronica e la melodia del pop, e momenti poco ispirati, fatti anche di sonorità più crude, dove stranamente erano le chitarre a dettare regime.
Pause infinite hanno reso la carriera dei nostri molto lunga ma poco proficua. Tra Neon Golden e The Devil, You + Me passarono sei anni, e cinque tra Sturm – comunque una colonna sonora – e Close to The Glass. Oggi invece l’attività è di febbricitante velocità. In tre anni tre dischi: ultimi dei quali The Messier Objects e Superheroes, Ghostvillains + Stuff. Due dischi nel formato, in quanto molto atipici in realtà. The Messier Objects è, infatti, una raccolta frutto delle numerose attività parallele dei The Notwist, qui collezionate. Superheroes, Ghostvillains + Stuff è invece un live album di strana fattura. Rappresenta un evento. Una celebrazione con sguardo critico.
Il primo live album dei The Notwist – in doppio CD – raccoglie, senza ombra di dubbio, le loro migliori produzioni. La torta è così spartita: sette brani da Neon Golden, cinque da Close to the Glass, tre da The Devil, You + Me e uno da Nook – ovvero One Dark Love Poem, l’unico brano suonato dalle produzioni precedenti alla svolta del 2002. Anche se a noi non sarebbe dispiaciuto ascoltare anche Object 16 da The Messier Objects, magari in chiusura.
Close to the Glass per noi rappresenta la magica rinascita dei The Notwist – sempre più consapevoli delle armi dell’elettronica e sempre più distanti dalla musicalità carezzevole che a lungo li ha caratterizzati. Potremmo considerarlo un disco alla pari di Neon Golden, per importanza. Quello che succede in Superheroes, Ghostvillains + Stuff sembra rappresentare bene questo loro nuovo successo. Sopratutto sembra che anche loro siano consapevoli di quello che sono riusciti a portare a termine in questi anni. Tantissima attenzione è infatti rivolta ai nuovi brani che sono quelli che impreziosiscono il concerto dandogli una forza tutta elettrica. Le versioni estese di Into Another Tune, Trashing Days e Run Run Run sono tra i veri gioielli di un’intera carriera e se non vi è capitato di ascoltare recentemente la band dei fratelli Acher dal vivo, questo disco rappresenta una grande possibilità. In realtà anche la chiusura, con occhio di riguardo al passato, non è da dimenticare, anzi: si susseguono in un lento crescendo la rossa Neon Golden, gli inaspettati tredici minuti di Pilot, l’indimenticabile Consequence, e solo alla fine Gone Gone Gone da The Devil, You + Me. Guardando ai The Notwist da questa prospettiva sembra davvero di avere a che fare con un gruppo di seminale importanza. Ci domandiamo se non sia veramente così.




