Il graffio di Plant colpisce ancora

Mister Tamburino, oggi ho voglia di scherzare. Che tristezza quando i figli crescono e le mamme imbiancano. Quando gli anni passano e le ottave si abbassano. Ma c’è sempre qualcuno che si rifiuta di alzarla, ‘sta benedetta bandiera bianca. Qualcuno che graffia. Che ruggisce come un vecchio leone del rock. Col viagra nello spirito e il diavolo a portata di voce. Qualcuno come Robert Plant dei gloriosi Led Zeppelin. Un Dinosauro molto poco Junior, ma tutt’altro che estinto.

Ecco a voi un assaggio dell’esibizione di Plant per il programma Austin City Limits, in cui ha alternato classici immortali a brani della seconda vita solista. L’assaggio in questione risponde al nome di “Black Dog”. Più che una canzone, un’architrave della musica rock. Qui è stravolta, per certi versi irriconoscibile. Per altri, impossibile da dimenticare.