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Ottobre 2016 | Autoproduzione | isterica.net | ![]() |
«Piango, rido dò giudizi
sugli umani ed i loro vizi, percependo vitalizi
Questo non è certo sciacallaggio,
vendo merda nel villaggio a chi merda vuol mangiar»
Mentre il Punk nostrano, specie quello di ultima generazione, continua a volgere lo sguardo verso occidente nella speranza di comprendere (spesso invano) il significato del monito lanciato nei confronti di una civiltà in declino: c’è chi guarda con devozione in casa propria. Perché sappiatelo, noi italiani in materia non siamo secondi a nessuno. Lo sanno benissimo gli Isterica che nel loro debutto “Pensieri Parole Opere Omissioni” fondono trent’anni di musica riottosa autoctona con quelle tematiche che oggi più che mai porgono il fianco alle invettive del trio. Gaznevada,
Gli Isterica però non vengono propriamente dal nulla. Vania Comignani (Voce), Gino Russo (Batteria, già con Fiftyniners e Santo Niente) e Damiano Bosica (Chitarra, Voce, già con i Rockin’ Riot), fondano la band nel 2014 in quel di Londra, mantenendo Pescara come punto d’incontro. Questo debutto nasce infatti all’interno del Noiselab Studios di Giulianova
Siamo al cospetto di un bignami riassuntivo che spazia all’interno di un range di spasmi sociali del tutto riconoscibili nell’italico pensiero. Dal giovane benestante in cerca di velleità (“Università“) fino alla critica sulle derive populiste in seno alla nazione “minuta” (“Barabba“, “Isterica“). Un mood che spesso riporta alla mente esordi lontani – ricordate i Prozac + di “Testa Plastica“? –, capace di non scendere mai a patti con l’estetica mono direzionale di genere, ma anzi facendosi beffe della scena e alzando bellamente le chitarre – seguendo l’insegnamento (qui ovviamente con differenti risultati estetici) degli ultimi Negazione. Sono i CCCP quelli rievocati al plutonio su “La Soluzione“, come sono spassosamente cinici e carichi di triste verità tutti i testi dell’album. Bomba.




